Mister Paolo Zanetti - Venezia FC
Mister Paolo Zanetti - Venezia FC

Alla vigilia del derby veneto tra Vicenza e Venezia FC, mister Paolo Zanetti, allenatore della compagine lagunare, ha incontrato la stampa in teleconferenza. queste le sue dichiarazioni.
Innanzitutto Mister, com’è andata questa settimana?
“Direi bene. E’ stata una settimana di lavoro dopo una vittoria contro una squadra molto forte, ed il morale si  alzato. Abbiamo lavorato con entusiasmo, il che si percepiva dagli occhi dei ragazzi, dopo l’inerzia del periodo scorso. Ora abbiamo di fronte un’altra gara importantissima, dalle grandi motivazioni. E’, come noto, un derby, e già questo fa alzare l’attenzione e tutto quel che è l’aspetto agonistico. Sotto l’aspetto agonistico, abbiamo cercato di lavorare al massimo per presentarci a questa sfida con l’obiettivo di dare continuità di tutti”.
Come sta la squadra? Purtroppo, anche se non ci sono squalificati, ultimamente ha avuto diverse defezioni.
“Non ci sarà Bjarkason, ancora infortunato, Ferrarini e Rossi sono alle prese con i postumi del COVID; Vacca che, com’è noto, ha finito la stagione, poi Marino è fuori dai giochi. Poi non vedremoin campo, per almeno un mese e mezzo, Myllymaki che è stato operato al menisco e Karlsson, che ha avuto un problema muscolare abbastanza serio”.
Convocherà qualcuno dalla Primavera?
“Marchesan, detto Iachini”.
Tornando alla partita di domani: per te, essendo vicentino, ha sicuramente un significato particolare.
“Come ho detto anche all’andata, sono nato a Vicenza, i miei genitori abitano lì e sono cresciuto anche calcisticamente nel Vicenza. Ma adesso ho sposato il progetto del Venezia, qui sono stato accolto benissimo, mi sento a casa, sto bene ed è come fossi in simbiosi con le persone dell’ambiente, cosa rara per un allenatore. Quindi voglio fare bella figura. Non rinnego certo le mie origini, ma voglio dare l’anima e far di tutto affinché il Venezia vinca”.
Che match si prefigura?
“Il Vicenza è una squadra molto aggressiva, è un gruppo consolidato, i giocatori si aiutano l’un l’altro. E’ una squadra, al di là dei risultati, anche perché questo è un campionato molto difficile, soprattutto per le neopromosse. Inoltre è una società, una piazza, molto ambiziosa. Dal punto di vista agonistico sarà dura e difficile, in un campo difficile e dovremo essere bravi a starci dentro sotto il profilo del carattere, sfruttando le nostre carte, i nostri punti di forza tra cui una certa identità di gioco, la capacità di andare un po’ in tutti i campi a cercare di fare la partita. A volte ci si riesce a volte no, ma dobbiamo andare a Vicenza con grande personalità e non subire la loro, di personalità, perché altrimenti avremo grosse difficoltà. Inoltre conosco bene il loro allenatore: è molto caratteriale, tatticamente molto bravo, sa giocare bene sulle fonti di gioco dell’avversario. Insomma, riesce a sporcare la partita; quindi dobbiamo stare attenti, dovremo essere aggressivi e motivati almeno quanto loro. Questa, secondo me, è la chiave della partita, se vogliamo portare a casa punti. Detto questo, noi abbiamo le carte da giocarci e le qualità per andare a fare punti anche a Vicenza; di questo sono straconvinto”.
Dovrete, come detto, fare a meno di un ottimo playmaker quale Vacca, ma potete contare su Taugourdeau. Quali sono e loro caratteristiche, una volta messi a confronto?
“Sono solo due giocatori completamente diversi, nel senso che con Vacca, sicuramente siamo andati a perdere un po’ di palleggio è un po’ di gioco corto. Però con Taugourdeau abbiamo acquistato verticalità, perché rispetto ad Antonio jr ha un grande piede, fa bene il gioco lungo, ha un calcio di 30-40 metri. Poi, chiaramente sta anche a me impostare il gioco, modellandolo anche sulle caratteristiche dei giocatori. Con Vacca avevamo un certo tipo di idea, però possiamo pensare di essere gli stessi cambiando le caratteristiche degli interpreti. Quindi stiamo anche lavorando in funzione anche di questo. Ultimamente, in quest’ottica, abbiamo messo un giocatore come Esposito che, sulla verticalità, può giocare vicino a Forte. Non dimentichiamoci che Fiordilino può fare il play, con maggior possibilità di fare finte. Da questo punto di vista, ho un’ottima scelta “.
In settimana si sono susseguite voci di mercato che riguardano Forte e Mazzocchi.
“La gran parte dei giocatori non chiede la cessione, il che significa che comunque stanno bene nell’ambiente, ed è merito della società; però stanno bene anche col gruppo,  e probabilmente anche con proposta di lavoro che stiamo facendo e credono in un concetto di squadra che di certo non guarda agli interessi singoli; questo secondo me è una cosa molto rilevante per quello che è il mio punto di vista. Le voci di mercato sono normali, e stanno a significare che comunque abbiamo fatto delle buone cose, perché Forte, come goal, ha fatto doppia cifra ed è normale che sia sotto osservazione, inoltre Mazzocchi ha fatto molto bene. Questo vuol dire che comunque sono state fatte delle scelte di mercato, a giugno, ottime, giuste ed oculate. Io sono tranquillo perché il nostro presidente è stato chiaro: Forte e Mazzocchi non sono in vendita. Probabilmente, se c’è da fare qualcosa, sarà  in mezzo a campo, per una mezzala o un centrocampista duttile. Se Vacca e Myllymaki non si fossero fatto male non ne avremmo bisogno, ma comunque tengo a precisare che non ho chiesto alcun giocatore: io ho grandissima fiducia in Mattia Collauto”. 
Anche Felicioli deve recuperare fiducia?
“Non l’abbiamo mai persa: ho sempre detto che ho stima di lui. Ha fatto alcune partite buone, altre meno. Credo che il suo sia solo un momento che passerà. Ma sono convinto che il ragazzo abbia delle potenzialità, delle capacità. Per quello che mi riguarda, lo sto semplicemente aspettando. Nel frattempo comunque posso anche contare su Molinaro, che pur avendo la sua età, in fase difensiva è un giocatore straordinario, di esperienza, spinge sicuramente meno dell’altro, però ci dà anche garanzia; non dimentichiamoci che poi, Felicioli, viene dopo un lungo periodo di infortunio e di difficoltà. Questa è la mia valutazione”.