DESIGN E CREATIVITÀ PER LA RICERCA SUL CANCRO

GLI STUDENTI DEL LICEO ARTISTICO MUNARI FIRMANO I CONDIZIONATORI DONATI ALL’AIRC

Vedi l’intervista esclusiva di TG Plus a Francesco Parlato, Chief Sales Officer di Haier AC Italy

La capsule collection è stata realizzata dai ragazzi nella progettazione e decorazione degli split. I dieci condizionatori messi a disposizione da Haier saranno donati alla Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, e messi all’asta. Giulio Venturi, dirigente del Munari: «Contaminiamo saperi artistici e tecnologia»

 

Tecnologia, estro creativo e un nobile scopo: sono le tre direttrici del progetto artistico che ha visto protagonisti gli studenti del Liceo artistico Munari di Vittorio Veneto (Treviso), che hanno reinventato il design di dieci condizionatori Haier: una collezione esclusiva che sarà proposta nel corso dell’asta nazionale organizzata di Fondazione Airc a dicembre per raccogliere fondi a sostegno dei migliori progetti di ricerca sul cancro.

L’iniziativa, voluta dal distaccamento italiano della multinazionale cinese, è nata per avvicinare la realtà scolastica a quella aziendale con un obiettivo benefico condiviso. Il progetto, che si è svolto tra ottobre 2021 e maggio 2022, è stato rivolto alle classi quarte e quinte degli indirizzi di Arti figurative, Grafica e Audiovisivo multimediale del Liceo artistico “Bruno Munari” di Vittorio Veneto.

In tutto sono stati coinvolti 118 ragazzi e ragazze di otto classi, che hanno creato 42 progetti grafici e di comunicazione. Una volta ricevuto il brief iniziale, infatti, i compiti tra gli studenti sono stati divisi: gli allievi dell’indirizzo Arti figurative hanno lavorato sia alla progettazione che alla decorazione pittorica, cercando di conciliare la propria creatività con la necessità di comunicare il valore tecnologico del prodotto; quelli dell’indirizzo di Grafica hanno progettato dei mock-up per la promozione della campagna sui canali digitali, dai contenuti social e una landing page; gli studenti dell’indirizzo Audiovisivo, invece, hanno creato dei video-racconti per immortalare il processo creativo dei loro compagni.

«Un’esperienza che riflette e attualizza perfettamente la mission educativa del Liceo Munari», spiega Giulio Venturi, dirigente dell’Istituto. «Trasmettere una cultura della comunicazione in un percorso che sappia contaminare i saperi artistici e le tecnologie digitali, tradizione e innovazione, progettualità e ricerca. Un percorso costantemente proiettato alla crescita creativa dei suoi studenti e al loro orientamento nel mondo dello studio e del lavoro».

Una commissione ha selezionato dieci progetti vincitori tra i 42 progetti presentati. Sono stati proprio i ragazzi e le ragazze che hanno sviluppato i design artistici selezionati a dipingere gli split dei condizionatori “Pearl” di Haier, dando vita a una capsule collection di dieci pezzi unici che verranno donati all’Airc e venduti durante l’asta di beneficienza che l’associazione organizza in autunno.

«Siamo grati ad Haier per questa bellissima iniziativa – commenta Jessica Bianchetti, coordinatrice regionale del Comitato Veneto di Fondazione Airc – e particolarmente entusiasti del coinvolgimento dei ragazzi del Liceo Munari, che realizzando questi dieci pezzi unici per la nostra asta confermano il protagonismo attivo dei più giovani e il desiderio di contribuire a costruire un futuro comune, un futuro il prima possibile senza cancro. Fare rete con le imprese e la società civile, affiancare le scuole nell’attività di informazione e sensibilizzazione, oltre che sostenere i giovani ricercatori, sono attività che costituiscono la mission di Airc. Questo progetto, che unisce tecnologia, creatività e ricerca, ci consentirà di raccogliere nuove risorse per dare continuità al lavoro dei nostri scienziati».

«Questo è stato un progetto fortemente voluto da noi di Haier – dice Marco Matteo Stefani, managing director di Haier AC Italy – per avvicinarci all’estro e alla creatività degli studenti del liceo artistico Munari, avendo un altro punto di vista sui nostri prodotti. Quando abbiamo visionato i primi lavori abbiamo capito il valore aggiunto, oltre le nostre aspettative, che stavano apportando gli studenti coinvolti, ed è emersa quindi la volontà di ricercare un partner importante, come Fondazione Airc, che potesse valorizzare al meglio l’intero progetto».