Luca Zaia è nella bufera. 24 ore fa il Governatore della Regione Veneto ha annunciato in diretta live su Facebook l’intenzione di ricorrere alla Corte Costituzionale, impugnando il Decreto Lorenzin che prescrive l’obbligo di vaccinare tutti i cittadini al di sotto dei 16 anni.
A partire dal 7 giugno scorso, l’atto normativo del Governo ha infatti reso non più facoltative le seguenti iniezioni minorili: nel complesso dodici vaccinazioni (per totalizzare le quali bastano quattro iniezioni) contro poliomielite, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Haemophilus, influenza tipo b, meningococco B, meningococco C, morbillo, rosolia, parotite, varicella.
La pena per le famiglie inadempienti? Dai 500 ai 7.500 euro di multa, assieme all‘impossibilità di iscrivere i figli non vaccinati ad asili nidi e scuole materne.
Premessa: il Veneto è l’unica Regione d’Italia ad aver abolito l’obbligo vaccinale, già da dieci anni fa.
Il Presidente della Regione ha dichiarato ieri di volersi opporre non certo all’importanza delle iniezioni nel merito, bensì alle suddette modalità coercitive con cui sostanzialmente il Decreto Lorenzin obbliga le famiglie a vaccinare i figli.
Violento attacco arrvia da parte di Alessandra Moretti, consigliere regionale del PD: “Il governatore prende le parti di una minoranza rumorosa e facinorosa che con le proprie credenze scientificamente infondate mette in pericolo la salute di un’intera comunità.”
Parla invece di vero e proprio “marketing politico” Claudio Beltramello, consigliere del PD a Castelfranco Veneto:
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