L’ assist (non si sa quanto atteso) a Zaia e al suo provvedimento di aumento dell’Irpef arriva da Federsolidarietà. Con un nota diffusa ieri, l’organismo associativo veneto esprime “soddisfazione per l’addizionale” poiché essa “ha uno scopo ben preciso: rilanciare gli investimenti e l’economia veneta e sostenere i servizi. Le priorità dichiarate sono sociale, trasporto pubblico e diritto allo studio. I media si sono focalizzati sulla Pedemontana ma non hanno fatto trasparire la portata di questo progetto”. L’apprezzamento è del presidente di Federsolidarietà Confcooperative Veneto, Roberto Baldo (foto).

“A nessuno piace pagare le tasse – si legge nel comunicato – ma i bisogni sono crescenti e consolidare la ripresa economica è indispensabile, altrimenti anche i servizi ai cittadini non ci saranno. La Pedemontana è necessaria per l’economia; ma anche i bambini hanno bisogno di asili nido; gli anziani e i disabili hanno bisogno di assistenza. Se i soldi saranno ben impiegati, siamo sicuri che i cittadini veneti capiranno l’importanza di una manovra, il cui costo medio è di soli 7 euro mensili pro capite”.

” Servono soldi per i cittadini veneti che hanno bisogno di aiuto – continua la nota – e non possiamo aspettarci che arrivino da nessun’altra parte, se non da altri cittadini veneti che possono dare qualcosa in più. Quindi è positivo che questi temi siano contenuti nella manovra fiscale. Noi diciamo che questa proposta è corretta e che forse si sarebbe dovuta fare anche prima”.

Per il 2017, il taglio dei trasferimenti statali sarà di 44 milioni di euro. La Regione Veneto è oggi tra le 5 regioni con gettito Irap e Irpef più basso d’Italia, assieme a Lombardia, Puglia, Umbria e Basilicata. “Il provvedimento perciò – conclude Federsolidarietà Confcooperative Veneto – riattiverà la leva fiscale che non è stata più utilizzata dal 2010. Nella finanziaria regionale 2018, quindi, ci sarà un aumento Irpef a scaglioni che, partendo dai redditi superiori ai 28mila euro, vedrà crescere l’aliquota addizionale di percentuali che variano dall’1,6% fino al 2,1% secondo la fascia del contribuente”.