Sensa1Chi organizza una manifestazione a Venezia parte già avvantaggiato per il fascino della città. Esistono però tradizioni che sono e restano un punto di riferimento internazionale, come il Carnevale, rilanciato negli anni Ottanta, che porta moltissimi turisti in inverno. O il Redentore, terzo fine settimana di luglio, festa tra le più sentite dai veneziani, con lo spettacolo pirotecnico del sabato e la domenica le manifestazioni religiose, il corteo di imbarcazioni cinquecentesche e la Regata Storica su gondole. E ancora: la festa della Salute del 21 novembre, la più veneziana, che rievoca il morbo del 1630-31 e il 25 aprile, San Marco, patrono della città, che si festeggia con una processione in Basilica. Tra i tanti eventi legati alla tradizione, due avvengono proprio a maggio: la Festa della Sensa, il 17, e la Vogalonga, domenica 24.

Festa della Sensa, in corteo da San Marco al Lido

Sicuramente uno degli avvenimenti di maggior attrattiva che si ripetono ogni anno a Venezia. La Sensa richiama Sensa2moltissimi visitatori facendo rivivere una parte importante della storia della Serenissima: il suo rapporto con il mare e la voga alla veneta in particolare.

Ai tempi della Repubblica di Venezia si festeggiava in occasione del giorno dell’Ascensione di Cristo – in dialetto, appunto, Sensa – e commemora due eventi importanti: il primo, il 9 maggio dell’anno 1000, quando il doge Pietro II Orseolo soccorse le popolazioni della Dalmazia minacciate dagli Slavi. Il secondo nell’anno 1177 quando, con il doge Sebastiano Ziani, il papa Alessandro III e l’imperatore Federico Barbarossa stipularono a Venezia il trattato di pace che pose fine alla diatriba secolare tra Papato e Impero.

Proprio durante questa occasione di festa si teneva il cosiddetto Sposalizio del Mare: ogni anno il doge, a bordo del Bucintoro, raggiungeva Sant’Elena all’altezza di San Pietro di Castello, dove ad attenderlo c’era il vescovo, a bordo di una barca con le sponde dorate, per benedirlo. Per sottolineare il dominio della Serenissima sul mare, la festa si concludeva con il rito propiziatorio del lancio in acqua da parte dello stesso doge, all’altezza della bocca di porto, di un anello d’oro.

L’attuale festa della Sensa è tornata in primo piano mezzo secolo fa, grazie ad un comitato creato ad hoc: è un un corteo acqueo di imbarcazioni tradizionali a remi da San Marco al Lido, organizzato dal Coordinamento delle Società Remiere di Voga alla Veneta. In prima fila tra queste c’è la Serenissima, sui cui prendono posto il sindaco e le altre autorità cittadine. Proprio da qui viene ancora oggi celebrato il rito dello sposalizio con il mare prima attraverso una suggestiva cerimonia di lancio in acqua di un simbolico anello, poi con la messa nella chiesa di San Nicolò al Lido.

Il programma della giornata si completa con le competizioni di voga alla veneta e tanti altri eventi. La Sensa è, però, anche l’occasione per celebrare il Gemellaggio Adriatico, che riunisce oggi alla Serenissima una città o un’area geografica che ha avuto nella storia un particolare rapporto con Venezia, un vincolo culturale, d’amore per il mare e per le attività ad esso collegate. E’, infine, anche l’occasione per la consegna del Premio Osella d’Oro della Sensa assegnato a enti, istituzioni o privati cittadini che, con la loro attività nel settore della cultura, dell’artigianato e del commercio, hanno dato lustro alla città.

Vogalonga1Vogalonga: il fascino dei remi che piace agli stranieri

Ha una storia recente ed è nata quasi per sfida da una regata tra amici su mascarete nel 1974: è’ la Vogalonga, in programma quest’anno domenica 24 maggio. Al gruppo di appassionati della voga alla veneta, si unirono Lauro Bergamo, al tempo direttore del Gazzettino, Toni Rosa Salva, da sempre attivo nel mondo delle regate, e Giuseppe Rosa Salva, noto per il suo impegno in difesa di Venezia. L’idea era quelle di organizzare una vogata non competitiva per far sentire la voce di veneziani e non contro il degrado della città e il moto ondoso – temi quanto mai attuali – e per ripristinare le tradizioni locali. La Vogalonga fu dunque promossa nel gennaio dell’anno seguente, giusto quarant’anni fa.

Venne così tracciato un percorso di una trentina di chilometri, attraverso i canali e i luoghi più pittoreschi della Laguna: il raduno delle imbarcazioni venne fissato nel bacino di San Marco, di fronte al palazzo Ducale, nel giorno della Sensa, l’8 maggio 1975. Contro ogni previsione, si presentarono ben 500 barche, con circa 1500 partecipanti, ad attendere il colpo di cannone stabilito come segnale di partenza.

Barche davvero di tutti i tipi: gondole, pupparini, sandoli, mascarete, caorline, tope, peate, vipere, s’cioponi e tante altre, insieme alle barche più prestigiose delle società sportive, ai campioni del remo e a intere famiglie veneziane. Ma non solo: erano presenti anche alla prima edizione equipaggi dell’estuario e del litorale, provenienti da Caorle e Chioggia, e poi da Padova, Treviso e Riva del Garda, dalla Lombardia e dal Piemonte.Vogalonga2

Il successo andò poi aumentando con un crescendo di adesioni fino a raggiungere le 1802 imbarcazioni ed i 7226 partecipanti nell’edizione del 2012. Una curiosità a livello statistico: nel corso degli anni i regatanti stranieri hanno superato di gran lunga quelli italiani. E ora, lasciate indietro le polemiche sull’ordinanza che limita la circolazione di alcuni tipi di barche a remi lungo i canali del centro storico, anche l’edizione 2015 sta per passare alla storia.

Info, iscrizioni online e credits foto: www.vogalonga.com

Il percorso della 41esima edizione

La lunghezza totale del percorso della Vogalonga di Venezia è di circa 30 chilometri, da percorrere esclusivamente con imbarcazioni a remi. La partenza dell’edizione 2015 sarà in Bacino San Marco. Una volta aggirata l’isola di Sant’Elena, si costeggeranno le isole delle Vignole, poi quelle di Sant’Erasmo e di San Francesco del Deserto.

A metà percorso si raggiungerà Burano e, proseguendo lungo le isole di Mazzorbo, Madonna del Monte e San Giacomo in Paludo, il lungo corteo acqueo entrerà a Murano, attraversandone il Canal Grande. Giunti infine a Venezia, si passerà per il canale di Cannaregio, raggiungendo così il Canal Grande e quindi, finalmente, l’arrivo alla Punta della Dogana, proprio di fronte a San Marco, cuore della città.

Pagina a cura di Luigi Fincato