Dieci centesimi. Le azioni Veneto Banca, che nel 2013 erano arrivate a valere 40,75 euro ciascuna, potrebbero sprofondare a questa cifra. Questo il prezzo minimo dell’offerta pubblica iniziale per l’aumento di capitale di Veneto Banca «sarà di 0,10 euro per azione»: è quanto riferisce di aver appreso l’Ansa «da fonti vicine al consorzio che sta seguendo l’operazione da un miliardo di euro che sarà prezzata lunedì prossimo dal Cda della banca».

La picchiata verticale, annunciata da mesi, ora ha la tacca più bassa segnata sul fondo del pozzo. Per i quasi 88 mila soci rimasti intrappolati questo ha un solo significato: ho perso tutto, restano a malapena le briciole. Nell’ambito delle operazioni di pre-marketing in atto in queste settimane, secondo l’agenzia di stampa, «dagli oltre 250 feedback raccolti finora le indicazioni sul prezzo sono tutte tendenti al negativo rispetto alla media del settore delle banche popolari».

Le Analisi
Nelle scorse ore alcuni analisti avevano ipotizzato una forchetta di prezzo compresa tra cinquanta centesimi e 2,50 euro, ora si scende ulteriormente. A queste condizioni, Veneto Banca rischia di fare la stessa fine della Popolare di Vicenza: sottoscrittori che voltano le spalle, intervento massiccio del fondo Atlante (potrebbe portarsi via anche oltre il 90% del pacchetto), niente quotazione in Borsa per scarsità di flottante. Le manifestazioni di ottimismo delle ultime settimane sulle intenzioni di sottoscrizione da parte di un discreto zoccolo duro di soci, se questo è lo scenario rimangono stecchite. I più pessimisti (o realisti, dipende dal punto di vista) sono gli analisti di Citi, che stimano un utile nel 2018 di soli 56 milioni, il 63% in meno di quanto messo a piano. Per sapere se a Montebelluna andrà in scena un film già visto a Vicenza ci sarà da attendere ancora poco. Le premesse non sono delle migliori, anzi: dieci centesimi è lo stesso valore al quale sono affondate le azioni della banca che ha visto in Gianni Zonin l’uomo dell’ascesa e del tracollo. L’eventuale debutto sul listino di Piazza Affari è programmato per il 28 giugno. «Eventuale»: è da poco che lo si definisce così, e già questo è emblematico dell’aria che tira.

Gian Nicola Pittalis

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