Indagine della Guardia di Finanza su oltre settanta aerotaxi che “volavano di nascosto”

 

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso, nell’ambito dell’attività di vigilanza doganale e antifrode, svolta presso laeroporto “Antonio Canova” di Treviso, hanno individuato oltre settanta vettori aerei che avrebbero omesso di versare l’imposta erariale dovuta per i voli aerotaxi.

Le aziende che hanno prestato servizio di aerotaxi a Treviso, dal 2017 al 2021, sono state 109. Tra queste, pare, 4 vettori italiani e 72 stranieri avrebbero provocato un danno all’Erario di 133.350 euro.

Oggetto dell’attenzione dei finanzieri è stata una “nicchia” del trasporto aereo, vale a dire i voli non di linea, effettuati con velivoli riconducibili a società di noleggio, con poche decine di posti, solitamente utilizzati per avere maggior comfort e risparmiare tempo, evitando ritardi, code agli imbarchi e al ritiro bagagli.

Passeggeri fantasma

Ebbene, come si legge in una nota ufficiale della Guardia di Finanza, “sono ben 1.244 i passeggeri transitati per lo scalo trevigiano, distribuiti su 378 voli aerotaxi, per i quali non è stata versata l’imposta, che è pari a 100 euro per le tratte inferiori a 1.500 chilometri o 200 euro in caso di tragitti superiori, e deve essere corrisposta, per ogni tratta con partenza o arrivo sul territorio nazionale, dal singolo passeggero che usufruisce del servizio di trasporto direttamente al vettore, che a sua volta è obbligato a versarla allo Stato”.

Passeggeri ‘fantasma’, appunto, sintetizza la stessa Gdf nel comunicato.