“La Fondazione Mattei ha, recentemente, aggiornato il report sulla distanza delle Regioni dall’Agenda 2030, classificando il Veneto come una tra le Regioni più virtuose. Nel report, che si basa anche sui dati elaborati da Asvis (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), si evince, infatti, che la nostra Regione non primeggia solo per tre indicatori su sedici, ma si legge anche che la difficoltà di raggiungere buoni voti su quei tre indicatori coinvolge anche altre Regioni. Il Veneto raggiunge ottime performance per il consumo e la produzione responsabile, per le azioni messe in campo per le Città e le comunità sostenibili, per le imprese, le innovazioni e le infrastrutture, per l’energia pulita e accessibile, ecc.”.  

E’ con queste parole che l’Assessore all’Ambiente e al Clima della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin, interviene sul tema – tanto attuale e dibattuto – del clima, su cui non solo il Veneto, ma il mondo intero, deve misurarsi rispetto all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

“La tematica del cambiamento climatico – ha spiegato Bottacin che, come delegato, risiede anche nel tavolo nazionale delle Regioni sulla sostenibilità per l’Agenda 2030 – è una priorità della Regione del Veneto, così come avviene per tutti i livelli di governo in tutto il mondo. È una tematica che, per la sua relativa novità, necessita di essere affrontata con strumenti innovativi, che sono ancora in parte in via di definizione, in un stretto rapporto con la Comunità scientifica internazionale”.

“Su questi temi, solo alcune Regioni italiane stanno iniziando a muoversi con azioni di sostanza più che con dichiarazioni d’intenti: è il caso del Veneto, che – al di là delle formule burocratiche e degli strumenti formali – ha da tempo messo in atto politiche e misure che stanno già cominciando a dare i primi risultati nella lotta al cambiamento climatico”.

“Sul piano della mitigazione del cambiamento climatico, il Veneto ha raggiunto con anticipo i propri obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti al 2025, come certifica il recente Rapporto ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sul Clima in Italia. L’aggiornamento del Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera, infatti, ha dato avvio a misure straordinarie per la riduzione delle emissioni. Tra le varie azioni messe in campo ricordo, ad esempio, che si è provveduto a confermare, anche per il 2021, il bando per la rottamazione dei veicoli inquinanti con relativi incentivi economici”. 

“Per quanto riguarda, invece, – ha continuato l’Assessore – il fronte dell’adattamento ai cambiamenti climatici, negli ultimi dieci anni, la Regione del Veneto, non solo ha dato risposte concrete in termini di ripristino dei danni causati da eventi estremi (il caso “VAIA” è un esempio di sapiente ed efficiente utilizzo delle risorse, volte a ripristinare i danni ed aumentare la resilienza dei territori colpiti), ma ha anche saputo programmare, pianificare e realizzare le grandi opere idrauliche necessarie a garantire la sicurezza del territorio, favorendo uno sviluppo sociale ed economico in equilibrio con le mutate sensibilità e conoscenze ambientali”.

“Nonostante questi buoni risultati, non ci siamo fermati, – ha ribadito Bottacin – convinti che si possa sempre migliorare lavorando affinché il Veneto diventi un modello di riferimento anche in questo campo, come in molti altri settori delle politiche ambientali. Per questo motivo abbiamo promosso, in questa legislatura, molte altre iniziative, anche dal punto organizzativo: alle deleghe attribuite all’Assessore all’Ambiente è stata espressamente aggiunta quella al Clima. A livello degli uffici regionali è stata, inoltre, istituita la nuova Direzione Ambiente e Transizione Ecologica, con una posizione dirigenziale specifica dedicata al cambiamento climatico e alla sostenibilità dello sviluppo”. 

“Anche i programmi avviati si caratterizzano per forte innovatività e puntano a costruire, nel prossimo anno, una lettura integrata dei molti interventi già in atto, – ha detto infine l’Assessore – con una rilettura coordinata degli effetti di mitigazione e delle misure di adattamento al clima generati da tutti gli strumenti di pianificazione esistenti (urbanistica, edilizia, trasporti, aria, energie, rifiuti, ecc.) per arrivare a costruire una Strategia Regionale per la mitigazione e per l’Adattamento al Cambiamento Climatico (SRACC) coordinata con quella nazionale ed europea. Il tutto, naturalmente, sulla base della analisi degli effetti locali del cambiamento climatico che, in Veneto, si presenta con caratteri propri e specifici che devono essere adeguatamente compresi e descritti: per questo obiettivo, affideremo un incarico specifico ad ARPAV, che dispone di tutti i dati necessari, e alle Università del territorio, in particolare IUAV”.