Ma in queste ora si gioca la partita Prosek

 

L’’assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner, ha commentato il via libera del Parlamento europeo agli emendamenti e al voto sul Piano di azione anti-cancro che respinge l’obbligo di inserire improprie avvertenze nelle etichette dei vini.

“E’ stato scongiurato un sistema di etichettatura allarmistica e ingannevole, che avrebbe messo in forte difficoltà l’intera industria vinicola italiana. Mi auguro che, con questo voto della plenaria di Strasburgo, si metta una volta per tutte la parola fine al tentativo di demonizzare un prodotto. Promuoviamo un consumo responsabile, non un bollino nero per dimostrare che abbiamo a cuore la salute dei consumatori”.

“E’ una scelta di buonsenso – continua l’Assessore -, che ha accolto le istanze del mondo della politica e delle istituzioni che vivono nel mondo reale e che sono ben consapevoli del fatto che esiste una differenza enorme tra uso e abuso di alcol”.

Del resto, della qualità del vino veneto parlano anche i numeri legati al valore del prodotto DOP e IGP imbottigliato che è di 3,5 milioni di euro, vale a dire il 37,9 per cento del totale italiano. Inoltre su un totale di 89 prodotti tipici 53 (43 dop e 10 igt) riguardano proprio il vino.

“Sono proprio i numeri a dire che il vino rappresenta un’eccellenza italiana e veneta: un settore che continua a crescere anche nelle esportazioni – ricorda Caner -. Secondo gli ultimi dati disponibili in Veneto, nei primi nove mesi del 2021, questo valore è arrivato a quasi 1,8 miliardi di euro, ossia oltre 140 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2019. Percentuale che rappresenta il 34,8 per cento delle esportazioni nazionali”.

Nel frattempo, in queste ultimissime ore la Commissione europea sta discutendo in seduta plenaria al Parlamento europeo la questione del riconoscimento del Prosek croato.
Questo l’auspicio di Caner:
“Anche in questo caso mi auguro che a prevalere, come dovrebbe essere ovvio, sarà la lotta al fenomeno dell’italian sounding. E’ chiaro a tutti come aprire al Prosek significherebbe creare un precedente pericoloso in contrasto con tutta una serie di azioni messe in campo da Istituzioni e produttori per difendere i propri prodotti tipici, italiani e veneti”.