Thomas Henry in Venezia-Verona ©Andrea Pattaro/Vision
Thomas Henry in Venezia-Verona ©Andrea Pattaro/Vision

Oggi Thomas Henry, attaccante del Venezia FC, ha incontrato la stampa in videoconferenza. queste le sue dichiarazioni.
Innanzitutto Thomas: ci voleva sicuramente la vittoria in casa del Torino, non solo per la classifica ma anche per il morale.
“Certamente. E’ stato importantissimo il fatto di aver vinto a Torino, anche perché da adesso in poi i punti cominciano a pesare parecchio. In questi ultimi due mesi  periodo abbiamo affrontato tutte le grandi squadre, mentre ora ci capitano quelle del nostro livello, contro le quali dobbiamo mostrare di essere una squadra vera. Penso che abbiamo fatto una grande prestazione contro Torino e spero di poterci ripetere domenica, al Penzo, contro il Genoa”.
Il Genoa, appunto: si può definire uno scontro diretto.
“Sì, e sarà anche una partita importantissima. Se ci prendiamo i tre punti contro i rossoblù, per loro potrebbe essere finita, ma onestamente non voglio pensare a questo. Preferisco concentrarmi sul fatto che, da ora in avanti, ci saranno 14 partite da giocare, tutte e 14 importanti al pari di una finale. E per vincere dobbiamo necessariamente giocare tutti insieme da squadra, noi possiamo fare risultato solo così”.
Tu personalmente come ti senti, a livello fisico?
Dopo la gara contro l’Inter ho avuto il Covid, pertanto, per me, era difficile scendere in campo subito e recuperare già nella la partita successiva, oltretutto contro il Napoli. Ma adesso sto bene e sono pronto. Come gesto scaramantico, mi auguro che questa conferenza stampa mi porti fortuna: basti pensare che avevo parlato anche prima della partita contro l’altra genovese, la Sampdoria, e poi avevo segnato”.
Quanto è stato importante, nel match contro il Torino, il cambio di modulo in corso di gara?
“A parer mio non è importante se giochiamo con il 3-4-3 o con il 4-4-2, perché credo piuttosto che, arrivati a questo punto, sia importantissimo fare risultato”.
E’ arrivato in squadra un attaccante di stazza, Nsame. Pensi che sia possibile vedervi insieme in campo?
“Conosco bene Jean Pierre , siamo entrambi originari di Parigi e abbiamo giocato contro, in Francia. E’ un giocatore importante per noi, ma naturalmente lui ha bisogno di un po’ di tempo per entrare nei nostri meccanismi. Giocare uno accanto all’altro? Per capirlo dobbiamo fare una sola cosa: allenarci assieme”.
Quanto conta il fatto che contro il Torino abbiano segnato un difensore e un centrocampista?
“E’ veramente ottimo che Crnigoj e Haps abbiano segnato. Non dimentichiamoci che siamo una squadra, tutti possono segnare e tutte le giocate possono fare la differenza”.
E come mai, secondo te, il vostro rendimento è differente a seconda che siate al Penzo oppure in trasferta?
“Questo non lo so e, onestamente, per me non ha importanza. Da oggi in poi pensiamo partita dopo partita, adesso è la volta del Genoa e vogliamo fare punti”.
Ti sei posto un obiettivo personale, magari in termini di reti da segnare, da qui al termine del campionato?
“Non voglio parlare di me. Voglio parlare della squadra”.