«La maggior parte delle aggressioni avviene perché le vittime non sono attente e non leggono correttamente gli stimoli ambientali. Coltivando attenzione, presenza e consapevolezza si può evitare di finire “in bocca al lupo”».

Lo spiega Michele Rizzo, maresciallo dei Carabinieri in congedo, investigatore privato, una vita passata “sulla strada” a confrontarsi con la propria paura, che è stato invitato da CNA Impresa Donna a parlare di auto difesa femminile in un’iniziativa pubblica organizzata per la Festa della Donna domenica 6 marzo a Treviso.

“Difesa personale per la tua sicurezza” è il titolo dell’evento che si terrà sotto la Loggia dei Cavalieri dalle 10 alle 13 e a cui interverrà, in veste di relatore, anche il Ten. Col. Marco Turrini, comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Treviso.

Obiettivo dell’iniziativa, organizzata in collaborazione con numerosi partner e con il sostegno dell’Ebav, l’ente bilaterale dell’artigianato veneto, è quello di condividere informazioni, strumenti, tecniche affinché le donne possano gestire con efficacia situazioni pericolose, o potenzialmente tali, per la propria incolumità fisica e psicologica, nei luoghi di vita e di lavoro.

«CNA Impresa Donna è da sempre impegnata a promuovere l’agire femminile attraverso il fare impresa ma anche nei luoghi di vita – afferma l’avv. Ilaria Pempinella, presidente di CNA Impresa Donna -. L’8 marzo la donna non deve solo essere festeggiata ma anche messa di fronte alle criticità che ancora non le consentono di raggiungere la parità di genere. La chiave per noi è la cultura del cambiamento. Questo evento va nella direzione di creare consapevolezza e conoscenza nelle donne per colmare il cosiddetto gap gender che ancora ci allontana dalla parità effettiva con l’altro sesso».

Una delle fragilità della donna è senz’altro la minore forza fisica rispetto al maschio, che la espone ad aggressioni fisiche ma anche verbali ed emotive. Aggressioni più visibili e aggressioni più mascherate come quelle che avvengono nei luoghi di lavoro, quando il differenziale di potere può diventare ricatto economico ed essere lesivo non solo in termini di carriera ma anche di stretta sopravvivenza. Sapere riconoscere tutte le forme in cui si manifestano gli abusi, e sapere come difendersi, è un bagaglio di estrema utilità per ogni donna. Come lo è conoscere i reati previsti dal codice penale e i presidi e servizi del territorio a tutela e salvaguardia della donna.

«L’aspetto preventivo è fondamentale ed è spesso trascurato – spiega ancora Rizzo –. Durante il convegno tratteremo proprio questi aspetti: come interpretare gli stimoli ambientali percependo il pericolo, come gestire la paura, come comportarsi  all’aperto e in un ambiente chiuso, quali distorsioni percettive si verificano durante un’aggressione, quali limiti ha nell’ordinamento italiano la legittima difesa».

Rizzo farà seguire la sua relazione da una dimostrazione pratica di tattica difensiva.

A precedere il suo intervento ci sarà invece quello del Ten. Col. Marco Turrini  che offrirà un inquadramento delle fattispecie di reato contro le donne, i cosiddetti reati da “codice rosso”, che prevedono procedure accelerate a tutela della vittima, e spiegherà quali sono le prassi di intervento delle forze di polizia.

A introduzione del convegno interverranno portando il loro saluto ed eventuali contributi:

  • Col. Gianfilippo Magro, comandante dell’Arma dei Carabinieri di Treviso
  • Rosy Silvestrini, vicepresidente CNA Impresa Donna nazionale e presidente CNA Impresa Donna del Veneto
  • Antonella De Giusti, presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Treviso
  • Stefania Barbieri, Consigliera provinciale di Parità
  • Valeria Zagolin, presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Treviso
  • Barbara Barbon, presidente del Comitato per l’Imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Treviso e Belluno
  • Avv. Lorenzo Zanella, per la Commissione Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati della provincia di Treviso

Saranno presenti e porteranno il loro contributo:

 

  • Mario Conte, sindaco del Comune di Treviso
  • Gloria Tessarolo, assessore alle Politiche Sociali