Nel loro appartamento, in una laterale di viale San Marco a Mestre, avevano allestito una serra per la coltivazione della marijuana, attrezzata con quattro piantine in crescita e altre tre in giardino, già alte 40 cm. Inoltre custodivano altri involucri contenenti, oltre a marijuana, anche un sasso di eroina, utile a confezionare altre venti dosi.

Una giovane coppia di coniugi, lui di 26 e lei di 24 anni, è stata arrestata dagli agenti della Polizia locale nella serata di ieri, 21 ottobre, a Mestre. Sentito il Pm i due sono stati quindi condotti nelle celle del Comando Generale all’isola del Tronchetto. Stamani la convalida dell’arresto da parte del giudice, che ha inoltre imposto alla donna l’obbligo di firma alla sede della Polizia locale e all’uomo il divieto di dimora nel Comune di Venezia. I coniugi, di nazionalità diverse tra loro, saranno processati il prossimo 11 novembre. Il marito ha già precedenti giudiziari e di polizia per spaccio.

La scoperta della serra domestica è avvenuta in seguito a un’operazione specifica condotta da agenti in borghese nella zona dell’appartamento. Ieri pomeriggio il marito, uscito di casa alle 15.40, è stato subito controllato dagli uomini della Polizia locale appostati in zona e trovato con un sasso di eroina in bocca, contenente un quantità di sostanza sufficiente a confezionare 20 dosi. Si è dunque proceduto alla perquisizione domiciliare. In casa è stata trovata la moglie (che nascondeva indosso due involucri di marijuana, due di hashish, un bilancino di precisione e 3.400 euro in contanti) e un altro ragazzo.

La coppia di presunti spacciatori era finita nel mirino della Polizia locale già dalla scorsa settimana, quando era stata avvistata sempre a Mestre in viale Ancona, in sella a uno scooter da una pattuglia di motociclisti del Reparto Motorizzato della Polizia locale. Il veicolo circolava pur essendo in stato di fermo amministrativo, come è poi emerso da un controllo. Avvistati i vigili, i due inspiegabilmente sono scesi dal motorino fuggendo verso viale San Marco, inseguiti e acciuffati a distanza di un centinaio di metri. Nei giorni seguenti il Servizio Sicurezza Urbana della Polizia locale ha approfondito la vicenda, scoprendone l’indirizzo.