La Polizia di Stato di Venezia ha interrotto un mercato della droga in via Forte Marghera a Mestre, traendo in arresto per spaccio di sostanze stupefacenti, a seguito di un’intensa attività di indagine, un cittadino tunisino del 92’, Y.J. e denunciandone altri due della stessa nazionalità con precedenti specifici.
Gli uomini del Commissariato di Mestre sono riusciti a ricostruire e bloccare, dopo una lunga serie di appostamenti durati una settimana nella zona del bosco dell’Osellino e presso il quartiere Pertini di Mestre, un vero e proprio mercato della droga che si era costituito lontano da occhi indiscreti e che stava ingenerando un forte senso di allarme e disagio tra la cittadinanza, caratterizzato da un’intensa attività di spaccio che avveniva in particolare tra Via Forte Marghera ed il bosco, con alcuni traffici che avvenivano anche in centro cittadino attraverso l’utilizzo di monopattini elettrici.
Gli agenti del Commissariato, anche grazie all’aiuto di alcuni cittadini che nei giorni precedenti la cattura avevano fatto pervenire qualche segnalazione utile, sono riusciti a seguito di un’intensa attività di osservazione e pedinamento a smascherare il sistema usato dagli stranieri per vendere la droga, i quali concordavano con gli acquirenti via telefono tutti i dettagli relativi a quantitativo e tipo di sostanza, nonché luogo ed ora per effettuare lo scambio.
Gli investigatori hanno finalizzato l’arresto dopo aver pedinato ed osservato uno degli spacciatori partito con un monopattino elettrico dall’appartamento che i soggetti utilizzavano come base logistica per le loro operazioni, bloccandolo dopo che lo stesso aveva ceduto per ben tre volte droga a vari acquirenti e trovandolo con cocaina, hashish e marjiuana oltre che con diverse banconote.
Poco prima altri agenti avevano fermato anche un altro compratore che, a bordo della sua auto, si era avvicinato all’appartamento dei tunisini per comprare cocaina e che, dopo essersi accorto dei poliziotti, aveva provato a fuggire a tutta velocità senza però riuscirci.
A seguito della perquisizione dell’appartamento degli spacciatori, gli uomini del Commissariato di Mestre hanno rintracciato il secondo tunisino monitorato durante gli appostamenti e, successivamente, il terzo complice.
A conferma delle ipotesi investigative, è stato rinvenuto vario materiale utilizzato per il confezionamento di sostanze stupefacenti, nonché diversi bilancini di precisione e, nascosto all’interno dell’armadio, un coltello da macellaio di grosse dimensioni che presumibilmente veniva usato per il taglio della droga.
Lo spacciatore arrestato è stato condannato a seguito di giudizio per direttissima a 5 mesi di reclusione e 800 euro di multa.