I finanzieri del Comando Provinciale di Treviso, nell’ambito di un’indagine sul corretto utilizzo dei crediti fiscali relativi al “Bonus Facciate”, hanno eseguito una serie di perquisizioni e sequestri su 49 milioni di euro di crediti d’imposta e oltre 2 milioni di euro fra somme di denaro e altri beni nella disponibilità di 20 indagati.

Nell’ambito dello stesso fascicolo di indagine – come riporta l’ANSA – nel gennaio dello scorso anno il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Treviso aveva già sequestrato agli indagati crediti fiscali per 31,5 milioni di euro e disponibilità liquide per 2,5 milioni di euro.

Nel complesso, quindi, le indagini hanno permesso finora di assicurare al patrimonio pubblico circa 85 milioni di euro in crediti fiscali, disponibilità finanziarie e altri beni illeciti.

I reati per cui si procede riguardano ipotesi di truffa e indebite percezioni a danno dello Stato nonché riciclaggio, reimpiego in attività economiche e autoriciclaggio dei proventi illeciti da parte di venti indagati, per lo più giovani originari di Paesi dell’Est Europa, residenti tra le province di Bolzano, Venezia, Catania, Treviso, Rovigo, Padova, Bari e Pesaro Urbino, Per realizzare il meccanismo di frode, nel 2021 avrebbero attivato partite Iva per ditte edili, attestando falsamente di aver compiuto i lavori che davano diritto a generare questa particolare tipologia di crediti.