Assessore Federico Caner, il turismo è in forte crisi. Alberghi e ristoranti chiusi, stagione estiva a rischio, liquidità sempre più limitata e decine di migliaia di posti di lavoro che traballano. Qual è la situazione reale del comparto?

“Tutte le imprese sono in difficoltà, senza dimenticare le partite IVA che stanno soffrendo. Le industrie possono fare magazzino, il turismo può perdere invece un’intera stagione con effetti devastanti. Costa adriatica e Lago di Garda lavorano d’estate e qualora dovessero rinunciare ai mesi caldi del 2020 perderebbero tantissimo. Stiamo lavorando per il post emergenza, sul piano sanitario stiamo facendo molto ed ogni assessore sta sviluppando un piano per la ripartenza. Sono convinto però che in questo momento sia inutile svolgere una promozione turistica: sarebbero soldi buttati in attesa di una data di riapertura che ancora non conosciamo”.

Cosa stanno facendo in concreto le istituzioni locali per tutelare la risorsa del turismo?

“Da un lato la Regione va incontro alle aziende per favorire la circolazione della liquidità. Dall’altro però non fermiamo gli investimenti. Il prossimo anno ci sarà tanta voglia di turismo: la gente, senza problemi sanitari, si muove. Il Veneto negli ultimi anni ha registrato una crescita del 2-3% nel Turismo, non è un dato da sottovalutare sulla capacità attrattiva della nostra Regione. In quest’ottica però sappiamo anche che ci sono aziende che hanno necessità di investire e dobbiamo garantire la possibilità di ripartire. Il turismo cambierà comunque volto, le vacanze potrebbero essere più concentrate e più lunghe. L’efficienza sanitaria avrà un aspetto particolare nella scelta del turista: una spiaggia con l’ospedale alle spalle farà sentire il turista sicuro, così come il controllo delle filiere agroalimentari e della sicurezza. Messaggi di questo tipo già sono veicolati negli USA ampliando la visibilità e la reputazione della nostra Regione: lo stesso va fatto ora in Europa”.

Come cambierà il mondo dell’accoglienza alberghiera?

“Dovremo investire sempre più nella digitalizzazione di tutti i servizi, la crisi della pandemia porterà ad un cambiamento rapido e ad un adattamento alla situazione. Probabilmente verranno eliminate alcune barriere mentali attuali, abitudini radicate anche nel mondo alberghiero,  migliorando al contempo l’offerta che non potrà prescindere da servizi digitali e flessibili. Io sono positivo, credo che la gente avrà voglia di tornare a vivere, a godere dell’attimo. Attualmente viviamo un po’ male le varie restrizioni ma se si riuscirà a capire l’importanza sia delle nuove tecnologie che della possibilità di cercare l’interazione ed il relax di una vacanza”.

Nel frattempo Federalberghi ed altre sigle si sono dichiarate disponibili a collaborare per trovare delle soluzioni.

“La novità odierna è una delibera adottata su richiesta delle categorie economiche, cioè creare un protocollo d’intesa per mettere a disposizione gli hotel per ricoverare pazienti in post degenza che necessitano di tranquillità, isolamento e monitoraggio continuo. Abbiamo dunque stabilito le caratteristiche delle strutture alberghiere da individuare: non saranno molte, ma con capacità precise. Il picco della pandemia lo abbiamo già toccato, ora siamo in fase discendente. Teoricamente forse non avremo bisogno dei cosiddetti covid-hotel, intanto però ci siamo premuniti in questo senso”.

L’intera intervista all’assessore Caner è visibile nel nostro sito TG Plus all’interno della sezione Focus e nella pagina Facebook TG Plus Treviso.