I capillari rotti (noti anche come teleangectasie) sono dei vasi sanguigni di ridotte dimensioni che, rompendosi, provocano la formazione di una sorta di anestetica “ragnatela” di capillari principalmente su viso e gambe.

Parliamo di un disturbo antiestetico e fastidioso: per essere trattato in maniera risolutiva, dunque, è prioritario individuare l’origine del problema microcircolatorio, onde evitare spiacevoli conseguenze.

Capillari rotti: le cause scatenanti

Le cause all’origine di questo disturbo possono essere molteplici: la predisposizione genetica, ad esempio, è uno dei principali fattori di rischio, così come possibili squilibri ormonali o anche anomale carenze vitaminiche.

Tuttavia, se i capillari rotti cominciano a comparire principalmente sulle gambe, il disturbo può essere causato da uno stile di vita errato. Senza dimenticare che la fragilità venosa può essere legata anche a problemi circolatori, obesità e sovrappeso o ad un fisiologico invecchiamento.

Ma non è tutto: alcuni farmaci, infatti, hanno come effetto collaterale quello di indebolire i capillari favorendone la rottura, così come lo stress in alcuni casi può causare un malfunzionamento dell’organismo.

Infine, non si deve dimenticare che anche stile di vita eccessivamente sedentario o la tendenza a trascorrere troppo tempo in piedi possono favorire l’insorgenza delle teleangectasie.

Cure e trattamento

Un consiglio di massima è quello di limitare al massimo il consumo di sigarette, alcolici e superalcolici che tendono a dilatare i vasi sanguigni, incidendo di conseguenza sul fenomeno dei capillari fragili.

Al manifestarsi dei primi sintomi, quindi, è bene consultare il proprio medico di fiducia così da individuare la terapia migliore per sanare tempestivamente la fragilità capillare. Sebbene i rimedi naturali, infatti, possano aiutare in fase preventiva o lenitiva della sintomatologia, difficilmente potranno essere completamente risolutivi.