Cena del Redentore nel cortile di palazzo Ducale. E i Cinquestelle lanciano la polemica.

Scano
«Chiedo di sapere», scrive il consigliere Davide Scano in una interrogazione presentata all’assessore al Patrimonio Renato Boraso, «se quella festa sia stata autorizzata, visto che la convenzione d’uso del 1924 le vieta espressamente. Poi se risponda al vero che gli invitati siano costati 500 euro a testa e con che criteri siano stati fatti gli inviti». Uno scritto che scatena polemiche. «Ma c’è un errore», fa sapere Vela, la società del gruppo Avm che si occupa di organizzare eventi per il Comune, «500 euro è il costo che hanno pagato gli sponsor invitati. Ogni tavolo pagava 5 mila euro, mentre il costo reale della cena, fornita dalla società del Casinò, è di gran lunga inferiore».

Il parere di Vela
Dunque, secondo Vela, si è trattato di un’operazione che alla fine ha portato anche degli utili nelle casse del Comune. In ogni caso di una tradizione che si svolge lì da molti anni. «Ma c’erano gli assessori e persone dello staff», insiste Scano, «chiediamo di sapere perché non siano stati resi noti con anticipo i criteri di sponsorizzazione, dal momento che anche privati cittadini forse avrebbero accettato di pagare una cena per vedere il Redentore nel contesto unico di palazzo Ducale. Il consigliere Cinquestelle non è nuovo a queste interrogazioni. Alcune, come quelle sulla «Parentopoli» dei nominati nelle società comunali, hanno provocato la dura reazione del sindaco in Consiglio. Sindaco che alla cena di gala si è intrattenuto per un paio d’ore. Poi è andato in gondola tra le barche in Bacino San Marco.

Gian Nicola Pittalis

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