Treviso vuole ampliare la ZTL ? A quanto pare sì: dopo l’impressionante successo dell’Adunata degli Alpini, ora in molti chiedono che il centro storico venga tramutato in un’unica grande isola pedonale, limitando ben pià di oggi la presenza di mezzi d’ogni genere. Al momento ne stanno già parlando la Giunta di Ca’ Sugana, MOM e anche Ascom.

C’è però un’autorevole voce fuori dal coro, che pur riconoscendo la necessità di rivedere la viabilità entro le Mura, chiede a Manildo e soci di non prendere decisioni sull’onda dell’entusiasmo alpino. E’ Mario Conte, capogruppo della Lega Nord – Liga Veneta in Consiglio Comunale. Queste le sue integrali dichiarazioni su mobilità a Treviso e super-ZTL in centro storico.

“Siamo tutti d’accordo sulla necessità di realizzare un piano della mobilità a Treviso. Il punto è che a suggerire delle riflessioni sul modo di intendere la città deve essere la quotidianità. Se invece il presupposto è una manifestazione straordinaria che arriva ogni 20 anni, allora siamo completamente fuori rotta”.

“In primo luogo la pedonalizzazione deve essere solo l’ultimo tassello. Prima servono parcheggi scambiatori comodi e ben collegati e un piano del trasporto pubblico che garantisca una mobilità alternativa alle auto effettiva, non solo sulla carta. E questo vuol dire ampliare le fasce orarie di servizio e praticare la politica dei prezzi accessibili, sia per quanto riguarda il trasporto urbano che il servizio pubblico che collega il capoluogo con il resto del territorio provinciale”.

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“Una manifestazione che in tre giorni ha riempito Treviso con quasi mezzo milione di persone lascia il ricordo di una festa bellissima. Ma è assurdo pensare che quella condizione straordinaria sia il presupposto logico da cui partire per progettare una città. Un conto è il sogno che ci ha fatto vivere l’adunata, un altro sono i problemi quotidiani dei cittadini e delle attività economiche che sono i veri protagonisti della vita di Treviso. Chiudere il centro senza prima essersi dotati delle infrastrutture necessarie ad realizzare un modo diverso di intendere il tessuto urbano è una scelta irresponsabile che invece di portare miglioramenti alla qualità della vita creerà solo caos e che, in funzione di attrazione turistica, renderà la città più inaccessibile”.

“Se si parte dai bisogni delle famiglie, dei residenti, delle attività produttive, bisogni che devono essere soddisfatti nella quotidianità sette giorni alla settimana, e poi si inquadra la questione rispetto alla dimensione turistica del centro storico allora credo ci sia spazio per un confronto serio e costruttivo. Se invece si apre l’ennesimo libro dei sogni senza capo né piedi sull’onda dell’entusiasmo per l’adunata alpina, e questa mi pare essere la scelta del sindaco, allora siamo ancora di fronte al solito progetto presentato in maniera roboante sulla stampa ma destinato a fare poca strada. Noi della Lega le idee le abbiamo chiare ed è per questo che da tempo abbiamo costruito un dialogo, una collaborazione e un confronto con Mom e con la Provincia. Crediamo che il metodo sia quello di fare “fatti” per raggiungere obiettivi e dare risposte concrete alla collettività, Manildo invece mi sembra sia già in campagna elettorale.”