Campagna vaccinale nei luoghi di lavoro, Cgil, Cisl e Uil territoriali chiedono che il piano venga condiviso con tutte le parti interessate: organizzazioni sindacali, associazioni di categoria e Ulss.
“Non è il momento delle differenziazioni territoriali o aziendali – affermano Mauro Visentin, Massimiliano Paglini e Gianluca Fraioli, segretari generali di Cgil Treviso, Cisl Belluno Treviso e Uil Treviso –. Così come a livello nazionale le organizzazioni sindacali hanno chiesto ai ministri della Salute e del Lavoro di convocare rapidamente il tavolo tecnico per aggiornare il protocollo alla Sicurezza nei luoghi di lavoro comprensivo di un piano per le vaccinazioni, allo stesso modo a livello locale un eventuale piano vaccini nelle aziende va condiviso e strutturato assieme a parti sociali e associazioni imprenditoriali”.
“Il piano vaccinale sul territorio – sottolineano Paglini, Visentin e Fraioli – deve prima di tutto rispettare quelle che sono le indicazioni fornite dalla programmazione ministeriale sulle categorie prioritarie. Dopodiché, se ci sarà modo di aprire alle vaccinazioni nei luoghi di lavoro, ben venga questa opportunità, che però va condivisa e organizzata con tutte le parti interessate e seguendo in ogni caso l’ordine di priorità indicato dal ministero”.
In questa delicata fase, per Cgil, Cisl e Uil è fondamentale “evitare fughe in avanti, agire nel rispetto di quanto previsto dal piano nazionale e cercare di fare subito chiarezza su una questione estremamente delicata come quella della vaccinazione nei luoghi di lavoro, che va favorita ma gestita con le necessarie garanzie di sicurezza per i lavoratori e con le stesse modalità operative per tutte le imprese e tutti i territori. A tal fine come Sindacati unitariamente chiederemo un incontro urgente ad autorità sanitaria e parti datoriali per riallinearsi e procedere insieme sulla stessa strada”.