Calzavara: “Fra qualche anno molti piccoli comuni rischiano di non garantire più i servizi minimi alle proprie comunità”

 

“Finalmente abbiamo concluso il tour di 22 incontri sul territorio nato per avviare il confronto sul nuovo Piano di Riordino Territoriale. Siamo partiti dai bisogni dei Sindaci e dei Presidenti delle Unioni di Comuni e Unioni Montane del Veneto per definire il nuovo Masterplan del Veneto, che risponderà alle richieste e alle specificità di un territorio in evoluzione. Dai workshop sono emersi degli stimoli concreti che ci aiuteranno a disegnare i nuovi confini del Veneto del 2030, non solo territoriali, per superare le frammentazioni e le difficoltà che molto spesso i piccoli comuni si trovano ad affrontare. Ricordo che su 563 comuni del Veneto circa il 50% ha meno di 5mila abitanti. Una riflessione sul tema è necessaria”.

Lo ha detto l’Assessore al Bilancio e alla Programmazione della Regione del Veneto, con delega agli Enti Locali, a Villa Gualdo a Montegalda, al termine del primo round di workshop che ha portato i primi cittadini del Veneto a confrontarsi su grandi temi: la semplificazione dei livelli di governance, i fenomeni associativi, le fusioni di comuni e, infine, il ruolo delle province. 230 i comuni e le amministrazioni che in meno di due mesi hanno partecipato ai tavoli organizzati dalla Regione del Veneto in collaborazione con Poleis, la società incaricata per accompagnare la Regione nel percorso di partecipazione e redazione del nuovo PRT.

“A distanza di dieci anni dall’ultimo piano di riordino territoriale approvato dalla Regione, e a otto dalla riforma Delrio che ha introdotto le città metropolitane abolendo di fatto il ruolo delle Province e creando dei vuoti organizzativi, la Regione ha avviato questo percorso che dovrebbe concludersi entro l’anno con l’approvazione del Piano – ha proseguito l’Assessore regionale -. Partendo dal basso, con un approccio partecipativo, basato anche su strumenti informativi e scientifici come il geoportale dei dati territoriali e il PIAL (portale informativo delle autonomie locali) messi a disposizione dei comuni, vogliamo definire la nuova architettura istituzionale del Veneto e tracciare la traiettoria della governance del futuro”.

“In questo percorso ci ha accompagnato una riflessione continua sulle fusioni, perché è fondamentale creare una dimensione amministrativa efficiente capace di rispondere alle esigenze di imprese e cittadini, superando una eccessiva frammentazione a livello locale – ha concluso l’Assessore -. Sono i dati a dirlo: fra qualche anno molti piccoli comuni rischiano di non garantire più i servizi minimi alle proprie comunità. La Regione, guardando al futuro, intende essere al fianco di tutte le amministrazioni che intendono ragionare e andare oltre alle resistenze di tipo campanilistico, affrontando anche i legittimi timori della collettività, per avviare un percorso che possa creare valore aggiunto nel proprio territorio, senza rinunciare per questo alla propria identità. Un percorso che anche in altre regioni ha confermato l’opportunità e la validità della collaborazione sovracomunale”.

I feedback di questo primo giro di workshop saranno oggetto di analisi di Poleis, che fornirà un quadro completo delle esigenze dei territori da incrociare poi con l’idea e le linee guida regionali sul tema.

Il nuovo Piano di Riordino territoriale, che terrà conto degli esiti dei workshop, sarà inviato alle Amministrazioni comunali coinvolte in questo percorso e sarà presentato nei capoluoghi di Provincia per poi essere definitivamente approvato dalla Giunta, una volta acquisito il parere della competente commissione consiliare.
L’obbiettivo dell’Amministrazione regionale è chiudere questo percorso entro la fine del 2022.