Difendere le stalle italiane e non solo quelle di Treviso significa tutelare un sistema lattiero caseario importante per tutte le nostre famiglie. Il latte made in Italy ha una unicità qualitativa che lo distingue e lo rende fondamentale. Per questo bisogna rispettare gli imprenditori di questo comparto che sono unici e preziosi”.

Così Coldiretti Treviso interviene sulla situazione del prezzo del latte alla stalla che è diventata insostenibile con pressioni al ribasso che non hanno ragione d’essere e che mettono a rischio tutto il sistema degli allevamenti in un momento in cui con la pandemia Covid è necessario continuare a garantire le forniture alimentari alle famiglie trevigiane e italiane.

Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso sposa e sostiene la linea del presidente nazionale Ettore Prandini: “Anche qui a Treviso siamo pronti alla mobilitazione per difendere le stalle italiane. Coldiretti Nazionale ha scritto al Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli per chiedere di aprire subito un tavolo di confronto – spiega Polegato – per arrivare ad una soluzione condivisa che garantisca una corretta remunerazione con una equa distribuzione di valore lungo la filiera”.

La situazione di difficoltà riguarda tutto il comparto zootecnico italiano, dalla carne al latte, con gli allevatori messi sotto pressione da prezzi troppo bassi a fronte del rincaro delle materie prime e dei foraggi, dal mais alla soia, a causa delle tensioni generate dalla pandemia.

“E’ necessario che nei contratti di fornitura fra le industrie di trasformazione e gli allevatori siano concordati compensi equi perché a fronte dei i rincari delle materie prime alla base dell’alimentazione degli animali è fondamentale assicurare la sostenibilità finanziaria degli allevamenti sottraendoli al rischio di chiusura a causa di prezzi sotto i costi di produzione” aggiunge il Presidente di Coldiretti Treviso.

“Una adeguata remunerazione del lavoro degli allevatoriaggiunge Giuseppe Satalino, direttore di Coldiretti Treviso è condizione imprescindibile per mettere al sicuro tutta la filiera e continuare a garantire ai consumatori prodotti sicuri e di qualità che sostengono l’economia, il lavoro e i territori italiani. L’allarme globale provocato dal Covid ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza ma anche le fragilità presenti in Italia sulle quali occorre intervenire per difendere la sovranità alimentare, ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali e creare nuovi posti di lavoro”.