cibo sintetico - immagine di repertorio
cibo sintetico - immagine di repertorio

Lo schema di disegno di legge del Governo contro il cibo sintetico risponde alle richieste di mezzo milione di italiani che hanno firmato la petizione promossa da Coldiretti per salvare il Made in Italy a tavola, dall’attacco delle multinazionali.
E’ quanto afferma Coldiretti nell’esprimere soddisfazione per aver posto all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri il Disegno di legge “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”.

Le firme a supporto della nuova normativa sono state raccolte lungo tutto il Paese da Coldiretti insieme a Campagna Amica, World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe e Filiera Italia. La petizione su cui si è impegnata anche Coldiretti Venezia ha ricevuto l’adesione di Ministri e Sottosegretari, Parlamentari nazionali ed europei, Governatori, Sindaci, personalità della cultura dello sport e dello spettacolo, rappresentanti istituzionali di Regioni e Province.

“Il Governo ha accolto il nostro appello a fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro della cultura alimentare nazionale, delle campagne, dell’intera filiera del cibo Made in Italy e della stessa democrazia economica – spiegano Giovanni Pasquali Direttore e Tiziana Favaretto neo Presidente di Coldiretti Venezia – Le firme raccolte sono contro le bugie sul cibo in provetta che confermano una precisa strategia delle multinazionali che, con abili operazioni di marketing, vogliono modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione. La verità è che non si tratta di carne ma di un prodotto sintetico e ingegnerizzato, che non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare e, inoltre, non è accessibile a tutti poiché è nelle mani di grandi multinazionali”.

Del resto è necessario difendere realtà, come quella veneta,  che anche rispetto al mercato nazionale, vanta numeri da leader, concentrando oltre il 40% degli allevamenti avicoli. A questi si aggiungono il 15% del settore bovino e il 10% di quello suino, tanto che la regione è quarta per valore aggiunto in agricoltura con oltre 3 miliardi di euro, grazie anche alle sue 95 certificazioni di origine fra Dop e Igp. Primati che, secondo Coldiretti, in prospettiva rischiano di essere però insidiati dalla decisione della Fda: l’autorità alimentare americana ha infatti approvato un prodotto a base di pollo ottenuto attraverso un bioreattore.

Dopo l’autorizzazione per il consumo umano concessa dall’autorità alimentare americana Fda ai filetti di “pollo” creati in laboratorio dalla Upside Foods e a quelli della GOOD Meat, il rischio è una diffusione anche nell’Unione Europea dove già quest’anno – denuncia la Coldiretti – potrebbero essere introdotte le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue. Dopo la carne la sperimentazione si è estesa al pesce ed al latte mettendo a rischio la naturalità degli alimenti più presenti nella dieta.