Sappiamo che attualmente vige l’obbligo di indossare le mascherine, tanto che in commercio sono disponibili varie tipologie di dispositivi di protezione individuale. Alcune monouso e altre riutilizzabili (e lavabili).

Nei mesi scorsi l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha pubblicato un insieme di direttive generali che si pongono come linee guide ministeriali su come realizzare, indossare e disinfettare tali mascherine. Approfondiamo, quindi, l’argomento.

L’importanza di indossare correttamente la mascherina

La mascherina è un dispositivo di protezione individuale finalizzato a proteggere dalla diffusione del coronavirus e ad evitare il contatto diretto con il droplet, ovvero le goccioline di saliva che normalmente vengono emesse quando si respira.

Un corretto funzionamento della mascherina implica che essa si adatti alla forma del viso, sia multistrato e favorisca la normale respirazione. Tuttavia, è fondamentale che tale dispositivo venga anche rimosso e igienizzato correttamente.

Igienizzare una mascherina

  • Prima di procedere a rimuovere la mascherina dal viso è importante lavare e igienizzare accuratamente le mani seguendo le indicazioni fornite dal Ministero della Salute.
  • Successivamente è possibile togliere il dispositivo dal viso (utilizzando gli elastici laterali) e appoggiarlo su una superficie precedentemente detersa.
  • A questo punto si spruzza una soluzione a base di alcool al 70% sulla superficie della mascherina e sugli elastici.
  • Infine, si lascia asciugare il presidio per almeno 30 minuti, avendo cura di conservarlo in un luogo pulito fino al successivo utilizzo.

Come igienizzare i dispositivi FFP1/FFP2/FFP3

Questa tipologia di dispositivi può essere sanificata seguendo le indicazioni fornite in precedenza, oppure tramite vapore (o elevate temperature).

Con l’accortezza, tuttavia, di non avvicinare eccessivamente la fonte di calore alla mascherina e di non toccare la parte interna con le dita così da06 evitare possibili contaminazioni.

Sanificare i dispositivi di comunità

Le mascherine di comunità (o autoprodotte) di fatto sono presidi non certificati che possono essere realizzati utilizzando materiali diversi.

Quelli in tessuto-non-tessuto possono essere igienizzati utilizzando soluzioni a base di alcool al 70%, mentre quelli realizzati in cotone o in altri materiali lavabili possono essere sanificati anche in lavatrice.

Nello specifico, stando alle indicazioni fornite dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), tali mascherine devono essere lavate ad una temperatura di 60° (o superiore).