Una vendemmia con il cuore per un progetto davvero speciale: quello che culminerà con la prima “Distillazione solidale”. L’idea del mastro distillatore Roberto Castagner e del viticoltore Giorgio Cecchetto è stata subito sposata e valorizzata da 22 cantine che rappresentano l’eccellenza vitivinicola della Marca.

“La solidarietà è più contagiosa del covid-19” – lancia l’iniziativa Roberto Castagner, presidente di Acquavite S.p.A. – “Parto da una premessa: non è conveniente produrre alcol in Italia perché mancano le materie prime e i costi energetici sono alti. È quindi necessario importare questo prodotto, soprattutto in una Regione in cui la richiesta è quasi quintuplicata. Da qui è nata l’idea. La vinaccia riesce a dare un alcol profumato, vicino alla natura e di alta qualità. Ho fatto 22 telefonate e 22 sono state le adesioni, dimostrando l’energia della solidarietà, ma l’iniziativa è aperta a tutti. La prima settimana di ottobre partiremo con la produzione, quella dopo imbottiglieremo e a metà mese saranno pronte le prime 2 mila bottiglie”.

Idea che ha subito trovato un sostegno grazie alla sensibilità della Regione del Veneto e dalla Provincia di Treviso che hanno dato il giusto impulso per costituire una vera e propria rete che fonda le proprie radici nei valori solidali della tradizione veneta. Così si dipana il progetto della “Distillazione Solidale” che si fonda sul dono delle proprie vinacce da parte delle 22 cantine per andare a produrre uno spray igienizzante a base di alcol di bucce d’uva (vinacce) che sarà donato a sua volta alla Protezione Civile del Veneto, agli ospedali e alle Rsa del territorio.

“Siamo stati il supporto logistico della sanità e del territorio nel corso di questa pandemia e siamo ancora a disposizione” – afferma Luca Soppelsa, direttore generale della Protezione Civile del Veneto – “In questi mesi abbiamo distribuito centinaia di migliaia di mascherine, oltre a gel e alcol igienizzanti. Questa donazione è estremamente utile ed un altro passo per rispondere alle esigenze del territorio e degli ospedali. Appena avremo avuto questa donazione, le trasferiremo in Azienda 0 e poi in tutte le strutture che ne hanno bisogno”.

L’obiettivo è distillare le prime 10 mila bottiglie (da 1l) di alcol che potrebbero cominciare ad essere distribuite da fine ottobre. Oggi presso la distilleria Acquavite Spa, a Vazzola (TV), il battesimo dell’iniziativa.

“Questa è la generosità veneta che non perde mai occasione di manifestarsi – sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana – Ringrazio di cuore Castagner, Cecchetto e tutte le aziende vinicole trevigiane che hanno aderito all’iniziativa che apre una riflessione proprio sulla produzione di alcol e sul fabbisogno interno. Anche in questo contesto il Made in Veneto e il saper fare dei nostri distillatori può fare la differenza”.

I mesi dell’emergenza sanitaria Covid19 hanno infatti evidenziato come l’Italia, che copre appena l’1% della produzione europea, importando l’85% del suo fabbisogno, sia esposta alla difficoltà di reperire alcol per gli ospedali, le case di riposo e la Protezione Civile.

Il Veneto, prima regione vitivinicola italiana oltre a mettere in evidenza lo spirito di solidarietà della filiera, che sente il bisogno di dare il proprio contributo alla comunità in un momento di grande difficoltà, sviluppa anche il concetto di economia circolare in cui la vinaccia, sottoprodotto della lavorazione dell’uva, diventa materia prima preziosa per un nobile gesto.

“L’innovazione e la solidarietà ci rendono ancora una volta la Regione più all’avanguardia d’Italia” – conclude Federico Caner, assessore della Regione Veneto – “Quest’iniziativa ci insegna due cose: gli imprenditori sanno che oggi come oggi o si cerca l’innovazione continua o si rimane al palo, soprattutto in situazioni difficili che possono capitare da un momento all’altro. Poi c’è il tema della solidarietà: la provincia di Treviso è inserita nella Regione più solidale d’Italia, non solo come numero di associazioni ma anche come iscritti nel mondo dell’associazionismo”.