Un tragica fatalità, quella che si è abbattuta ieri pomeriggio sulla famiglia Viezzer di Vazzola, nel Trevigiano. Emanuela, la figlia 52enne di Silvio Viezzer, fondatore della Comavit, che produce pali in cemento e in metallo per vigneti e frutteti, è morta cadendo accidentalmente in una delle vasche usate per impastare il cemento. La donna, che insieme al padre e alle due sorelle si occupava della gestione dell’azienda, si trovava da sola sul piazzale per controllare le fasi di produzione della malta.

Improvvisamente, forse a causa di una perdita di equilibrio o di un malore, è scivolata dentro la vasca. Nessuno l’ha vista cadere. Solo dopo qualche minuto un collega si è accorto della disgrazia e ha lanciato l’allarme, ma per Emanuela non c’era più niente da fare.

I medici del 118, accorsi subito insieme con vigili del fuoco e carabinieri, si sono presto resi conto delle condizione disperate della donna. I loro tentativi di rianimazione sono risultati purtroppo vani. Il cuore di Emanuela aveva ormai smesso di battere. Secondo le prime risultanze, la morte sarebbe sopraggiunta per soffocamento. Saranno ora i tecnici del Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro, a chiarire le cause dell’incidente, sul quale la procura ha disposto accertamenti.

La vicenda ha destato profondo sconcerto e commozione nella piccola comunità di Vazzola, dove la famiglia era molto conosciuta anche «per il generoso contributo a tante iniziative di carattere sociale», come ha sottolineato il sindaco Pierina Cescon.