E’ arrivato verso le 11,30 in Piazza del Grano, al traguardo posto davanti allo Store Pinarello. Fausto Pinarello ha terminato il tracciato corto della ventiquattresima edizione della Gran Fondo Pinarello e della Marca Trevigiana, stanco, sudato, ma soddisfatto.

120 chilometri gli sono bastati. “Una grande festa di popolo, di gente, di amici. La Gran Fondo Pinarello è un motivo di ritrovarsi e anche comunque di far conoscere il marchio Pinarello che ormai viaggia nel mondo come un brand di alto livello – racconta Fausto appena scendo di bicicletta -. E anche un motivo per portare a Treviso gente da più paesi del mondo, dal Brasile, dagli Stati Uniti, dall’Argentina e un po’ da tutta Italia. Ciclismo e Treviso vanno da sempre braccetto. E io voglio portare avanti questa tradizione. E’ importante dire che le Gran Fondo come queste porta o anche turismo. In città e zone limitrofe posso affermare che c’è stato il sold out. Alberghi, bed and breakfast e appartamenti tutti pieni. Festa di gente ma anche movimento di economia. E questo mi fa enormemente piacere per la mia città”. Fausto Pinarello, a distanza di un mese, la carovana del ciclismo torna in città. Prima il Giro d’Italia ora la Gran Fondo : “Certamente come ho già spiegato il ciclismo porta gente. E con. la tappa che partiva da Treviso il 31 maggio, del Giro d’Italia, abbiamo portato migliaia di persone nel capoluogo della Marca. E non solo. La tappa Treviso – San Martino di Castrozza, con il passaggio inedito sul Passo San Boldo ( saranno stato oltre 50 anni che la corsa rosa non transitava sul passo trevigiani o che porta nel bellunese ) è stata tra le più viste dal punto di vista televisivo. Abbiamo ancora i presse negli occhi e nelle immagini la lunga fila di gente assiepata sul Passo dei Cento Giorni o delle Gallerie. Una catena umana colorata e allegra a veder transitare i corridori sulla salita. Vederli entrare e uscire nelle gallerie. Uno spettacolo incredibile”. Fausto Pinarello sappiamo che ha in serbo una grossa sorpresa per la città di Treviso : “Il mio sogno è organizzare una grande partenza da Treviso così come ha fatto Bologna quest’anno. Ci stiamo lavorando. Ma nel frattempo ho già allo studio un altro profitto assieme a Mauro Vegni e Stefano Allocchio. Ovvero far partire nel 2021 un’altra tappa da Treviso e farla arrivare sul Nevegal. Celebrare i 25 anni della Gran Fondo Pinarello e con gli scopi per i quali è nata e far arrivare la frazione sulle montagne bellunesi sia per dare una mano agli amici bellunesi per rilanciare la montagna dietro casa che per ripercorrere il tracciato della Gran Fondo Pinarello sulle strade sulle quali era nata. Noi non abbiamo l’Aprica o il Mortirtolo o il Gavia o lo Zoncolan dietro casa. Abbiamo il Montello, che comunque è stato teatro nel 1985 di un grande campionato del mondo di ciclismo che in tanti ricordano ancora. E ci ho lavorato tanto a quel mondiale anche con mio papà. Ma per un Giro d’Italia, per come vanno i corridori, per le medie che fanno e per come scalano le salite, una bella tappa impegnativa, toccando tutte le asperità della Gran Fondo Pinarello, dal Nevegal appunto al Montello, Cà del Poggio, Arfanta, voi assicuro che potrebbe essere una tappa che fa la differenza anche in classifica. Insomma Treviso deve diventare centrale al ciclismo e alla bicicletta. Ma anche abbinare la Gran Fondo, magari il giorno successivo alla tappa del Giorno d’Italia, a percorsi turistici spettacolari che la nostra provincia e il bellunese sanno offrire e creare una staffetta con le Olimpiadi di Cortina”.