Infortuni sul lavoro: assemblee nelle fabbriche e incontro unitario dei rappresenti per la sicurezza
Incremento degli organici degli enti preposti ai controlli e utilizzo mirato delle risorse umane, formazione obbligatoria per i lavoratori, maggiore collaborazione fra associazioni di categoria e associazioni datoriali nell’ottica di ottimizzare e diffondere la cultura della prevenzione e della responsabilità. Infortuni sul lavoro: al via una campagna delle Organizzazioni Sindacali trevigiane mirata ad affrontare con proposte concrete e assemblee sui luoghi di lavoro l’emergenza sicurezza.
La morte di Mattia Battistetti e i gravi incidenti alla Frasson Tech Soles e alla Sitapan riportano urgentemente al centro dell’attenzione il dramma degli infortuni sul lavoro. “I fatti recenti in provincia di Treviso e le decine di incidenti spesso non citati dalle cronache mettono in evidenza come si sia allentato il presidio e l’attenzione sul sistema di prevenzione territoriale e nelle aziende”, affermano Mauro Visentin, segretario generale CGIL Treviso, Massimiliano Paglini, segretario generale CISL Belluno Treviso, e Gianluca Fraioli, segretario generale UIL Treviso.
“L’emergenza Covid – proseguono i segretari generali -, che ha determinato una crescita esponenziale di infortuni, anche mortali, tra i medici e gli operatori sanitari, e l’aumento generale degli incidenti in tutti i luoghi di lavoro, deve richiamare tutti i soggetti in gioco ad una rinvigorita cultura della responsabilità, nella quale la prevenzione deve rappresentare un investimento, e non un costo”.
Quattro le richieste delle Organizzazioni Sindacali: incremento degli organici degli enti preposti ai controlli, in particolare di Spisal, Sian, Sisp, servizi veterinari, ispettorato del lavoro, Inail; utilizzo appropriato di tutti gli operatori e dei tecnici in organico a questi enti “perché – sottolineano Paglini, Visentin e Fraioli – ci risulta che da mesi l’attività dello Spisal sia praticamente ferma per la carenza di personale, ma anche per la continua assegnazione dei tecnici a compiti e mansioni diverse dalle proprie con la conseguenza di un rallentamento dell’attività che nei mesi scorsi si è del tutto fermata”. È noto, ad esempio, il collocamento degli operatori dello Spisal nei Covid e Vax point.
I sindacati territoriali rivendicano poi formazione obbligatoria con certificazione per tutti le lavoratrici e i lavoratori. “Riteniamo imprescindibile – affermano Visentin, Paglini e Fraioli – che si definiscano regole più stringenti ed efficaci che rendano obbligatoria la formazione nei luoghi di lavoro attraverso un sistema di verifica e presidio da parte delle Organizzazioni Sindacali e degli enti bilaterali”. Infine, la necessità di maggiori sinergie tra associazioni di categoria e associazioni datoriali nell’ottica di ottimizzare e diffondere la cultura della prevenzione e della responsabilità. Rimane cruciale, comunque, il tema delle verifiche ispettive.
“Gli ottomila sopralluoghi Spisal eseguiti nelle aziende del territorio nel 2020 – sottolineano – si rifanno in particolare ad un’attività di compilazione di una semplice check list con raccomandazioni generiche e non come verifiche stringenti nei cantieri e nei luoghi di lavoro. Diciamo basta a questo sistema di superficialità e di negligenze”.
Come annunciato all’assemblea nazionale di Cgil, Cisl e Uil “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro” sono in programma iniziative di mobilitazione nelle date del 24 e 28 maggio. A partire da giovedì 20 maggio sono previste le assemblee nei luoghi di lavoro anche della Marca trevigiana e, entro la fine del mese o a inizio giugno, sarà inoltre convocata un’assemblea provinciale unitaria dei quadri sindacali RLS e RLST, ossia i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale e nelle aziende.