Bar, ristoranti, pub, pizzerie, trattorie: aderiscono alla grande famiglia di Fipe-Confcommercio, la Federazione dei pubblici esercizi che nella sola provincia di Treviso associa un esercito di oltre 2000 imprese.

Nei giorni scorsi il Sindacato ha rinnovato – nonostante le difficoltà logistiche legate alla pandemia – le cariche associative per il prossimo mandato, al termine di una serie di assemblee nei mandamenti della provincia.

Dania Sartorato imprenditrice di Casier, è stata riconfermata all’unanimità alla guida del Gruppo per il nuovo mandato. La affiancheranno due vicepresidenti: Dario Zago del ristorante Le Querce di Merlengo di Ponzano e Michele Pozzobon, imprenditore con vari locali di tendenza del centro storico.

Verrà affiancata da un Consiglio Direttivo che rappresenta tutto il territorio provinciale e le varie tipologie del variegato mondo del food. Del Consiglio fanno parte: Fenis Bortolotto del Caffè Giorgione di Castelfranco, Dario Possamai dell’Enoteca Veneta di Conegliano, Matteo Collot del ristorante Al Castello di Conegliano, PierPaolo d’Agostin della locanda Bakaro di Cison di Valmarino, Giuseppe Tonon di Cà Lozzio di Piavon di Oderzo, Ezio Guizzo del ristorante Boomerang di Giavera del Montello, Eliana Reginato dell’Antica Abbazia di Borso del Grappa, Alberto Gaio con vari locali a Treviso, Francesca Benvegnù dell’Incontro Banchetti di Ponzano, Alfiero Bonora dell’Osteria Al Cavo di Valdobbiadene.

“Abbiamo costituito un gruppo ampio”- spiega Dania Sartorato- “insieme rappresentiamo tutte le tipologie ed i territori. Ci sono grandi “classici” ma anche new entry e tanti giovani. Il nostro settore è stato pesantemente colpito dalla pandemia e ci siamo assunti un enorme carico di responsabilità per la salute pubblica, cui tutti siamo chiamati.

In questi mesi, fin dal primo lockdown, noi tutti ci siamo messi in gioco ed abbiamo messo al primo posto la salute dei clienti, investendo in misure di prevenzione e formazione, siamo il fulcro delle città e dei paesi, luoghi dove le relazioni crescono e vivono.

Salute, prevenzione, sicurezza, sono le nostre parole d’ordine, ma intendiamo investire in un progetto di formazione e specializzazione, che consentirà a noi titolari di avere strumenti e nuove competenze per affrontare gli scenari che cambiano velocemente.

Delivery ed asporto sono due tendenze che hanno preso piede col lockdown ma non compensano le perdite di fatturato, siamo sempre in ricerca di nuove soluzioni e servizi per salvare la convivialità pur in questo tempo di profonda incertezza e paura.

Credo che la nostra battaglia non sarà sulle restrizioni dei vari DPCM, ma sulla capacità di restare nel mercato adeguandosi alle trasformazioni imposte e rispettando in maniera scrupolosa le regole.

Se è vero che molti chiudono, è anche vero che a Treviso e in provincia stanno prendendo piede nuove attività, in linea coi cambiamenti di consumo. Sostenibilità, freschezza, salubrità, originalità e tracciabilità dei prodotti si intrecciano con le grandi tradizioni gastronomiche della Marca trevigiana, ed i nuovi locali che stanno aprendo sono un esempio.

Treviso si sta modernizzando e risponde alle esigenze dei nuovi consumatori, sempre più attenti all’alimentazione. Siamo la spina dorsale dei paesi e delle città, vogliamo continuare ad esserlo e siamo i primi a investire in nuove competenze”.