ZAIA, “PER IL VENETO, INCLUSIONE SIGNIFICA METTERE AL CENTRO LA PERSONA PER PROGETTI DI VITA AUTONOMA E INDIPENDENTE”

 

“Sono circa 8.000 i Veneti con disabilità di varie forme e gravità che sono seguiti dal servizio di integrazione lavorativa. Non è una semplice forma di assistenzialismo è un progetto di autonomia della persona portato avanti con il la chiara consapevolezza che una società manca ai suoi propositi fondamentali se non è inclusiva e non crea le condizioni per assicurare a tutti, per quanto è più possibile, di poter seguire le proprie inclinazioni, il proprio talento. Per lo stesso motivo, è forte l’impegno del Veneto nel promuovere e consolidare l’accessibilità a tutti delle destinazioni turistiche e organizzare attività ludico-sportive per il turista con disabilità e servizi di accompagnamento. Ogni azione va nella direzione dell’inclusione delle persone con disabilità è una battaglia di civiltà a cui non dobbiamo sottrarci e che rientra pieno titolo nell’attività sociosanitaria che viene garantita al cittadino”.

Sono le parole del Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità che in tutto il mondo si celebra oggi 3 dicembre. 

L’impegno del Veneto nel sostenere i cittadini con disabilità è vasto come testimoniano solo alcuni dati. Sono oltre 3.600 quelli che sono ospiti di strutture di residenzialità e oltre 6.300 quelli che fanno riferimento ai centri diurni. Circa 1.600 sono destinatari di un’impegnativa di cura domiciliare. Non meno puntuale e l’inserimento in specifici progetti speciali che contano circa 2.800 persone: circa 1.000 giovani in progetti esterni ai centri diurni o sperimentali mirati all’inclusione. Oltre 560 sono coloro che sono compresi in progetti di agricoltura sociale e oltre 450 in percorsi di vita indipendente.

“Ci sono anche più di 780 persone che sono protagoniste di progetti dell’abitare ‘Dopo di noi’ – sottolinea il Presidente -. Una frase che è riassuntiva dell’ansia e della preoccupazione dei genitori che hanno dei figli con necessità di assistenza e si chiedono cosa accadrà dopo di loro. In questo come in altri servizi, per sostenere le realtà che manifestano la riuscita di progetti che in grado di dare una risposta non solo con un’assistenza programmata ma con un percorso che mette al centro la persona in un progetto di vita autonoma e indipendente”.