Nel fine settimana a Palazzo Foscolo a Oderzo si è svolta la cerimonia di  premiazione della diciottesima edizione del Premio Architettura Città  di Oderzo.

Proclamato tra gli 8 progetti segnalati il vincitore, weber  + winterle architetti di Trento per la biblioteca Mesano (BUM)  dell’Università di Trento, e assegnate anche due menzioni speciali:  “Architettura dei luoghi del lavoro” ai trevigiani mzc+, Giuseppe  Cangialosi e Massimo Moretto, per il progetto La Fabbrica della  fabbrica a Campodarsego (PD) e “Architetture per la comunità” a  Carlana, Mezzalira, Pentimalli, anch’essi trevigiani, per la  Biblioteca Civica di Bressanone (BZ).

Molto alta la qualità dei  progetti secondo l’opinione della giuria presieduta da Paolo Baratta:  “architetture che non si abbandonano alle sirene  dell’autocelebrazione: il Premio è all’architettura, non agli  architetti”. Presenti anche i genitori di Marco Gottardi e di Gloria  Trevisan, che hanno assegnato una menzione d’onore in memoria dei due  giovani architetti mancati nell’incendio della Grenfell Tower di Londra.

La vittoria della XVIII edizione va a weber + winterle architetti per  la realizzazione della Biblioteca universitaria Mesano (BUM)  dell’Università di Trento. Importanti anche le due menzioni speciali:  mzc+, Giuseppe Cangialosi e Massimo Moretto per il progetto La  Fabbrica della fabbrica a Campodarsego nella categoria “Architettura  dei luoghi del lavoro”, intitolata alla memoria di Tiziana Prevedello  Stefanel, architetta e imprenditrice di Oderzo prematuramente  scomparsa nel 2018, e Carlana, Mezzalira, Pentimalli per la Biblioteca  Civica di Bressanone in “Architetture per la comunità”, dedicata a  Francesca Susanna, architetta responsabile dell’Ufficio Beni Culturali  della Provincia di Treviso mancata nel 2019.

Ad aprire i lavori della cerimonia di premiazione la presidente della  Fondazione Oderzo Cultura, Maria Teresa de Gregorio, seguita dai  saluti istituzionali della delegata della Regione Veneto, Edda  Battistella, e del presidente dell’Ordine degli Architetti Paesaggisti Pianificatori Conservatori della provincia di Treviso, Marco Pagani.
In seguito ha preso parola la giuria, che ha portato così a termine un  lavoro intenso e attento iniziato a ottobre, quando si sono riuniti  per stilare la lista delle 8 meritevoli segnalazioni. Si tratta di  progetti che, come da bando, si trovano nel Triveneto e sono costruiti  ex novo oppure volti al riuso di spazi edificati esistenti, luoghi  degradati e vuoti urbani.
Il progetto vincitore è la biblioteca  universitaria Mesiano (BUM) dell’Università di Trento progettata da  weber + winterle architetti, perché “conclude felicemente il contesto  degli edifici dell’università e, allo stesso tempo, offre da un  interno di qualità architettonica indubbia, squarci di vista e di  apertura verso il mondo esterno, quasi una metafora della funzione  formativa offerta agli studenti”, come recita la motivazione della  giuria.
La menzione speciale “Architettura dei luoghi del lavoro” è  stata assegnata allo studio trevigiano mzc+, Giuseppe Cangialosi e  Massimo Moretto per il progetto di una fabbrica, sede della Carraro  spa, mentre nella categoria “Architetture per la comunità” i  progettisti (sempre di Treviso) Carlana, Mezzalira, Pentimalli hanno  realizzato una biblioteca civica, da sempre luogo di aggregazione  della cittadinanza oltre che tempio del sapere. Il premio in questo  secondo caso è stato consegnato dai genitori di Marco Gottardi e  Gloria Trevisan, i giovani architetti veneti deceduti nell’incendio  della Grenfell Tower di Londra nel 2017.

I tre progettisti, oltre alla targa celebrativa, hanno ricevuto in  premio le opere di tre fotografi urbani, anch’essi presenti, artisti  emergenti del territorio e che operano nel Triveneto, stesso ambio del  PAO: Alberto Sinigallia, Marina Caneve e Simone Santilli. Scatti e  autori selezionati accuratamente da Carlo Sala della Fondazione Oderzo  Cultura e moderatore della mattinata, che testimoniano la volontà  precisa del Premio di sottolineare il legame storico tra architettura,  paesaggio e fotografia e di valorizzare l’arte contemporanea a 360°.

“La  giuria ha lavorato in modo gioioso, a volte persino giocoso:  questo è un Premio che premia le architetture e non gli architetti –  racconta Paolo Baratta, presidente di giuria – con la ferma  convinzione dell’utilità di questo Premio che nasce per la comunità.  Le opere che abbiamo segnalato sono state fatte nonostante grandi  difficoltà e quindi ancora di più manifestano la ferma volontà dei  progettisti di non abbandonarsi all’indifferenza, di essere  consapevoli della complessità del territorio e di non cedere alle  sirene suadenti dell’autocelebrazione e della promozione di sé stessi.  Invito tutti ad andare a vedere di persona i progetti selezionati a  sentire la presenza dell’architettura”.

“Il Premio è importantissimo che ha il pregio di sensibilizzare la  comunità sull’importanza sociale dell’architettura – commenta Lara  Corte, assessora all’urbanistica della Città di Oderzo -. Per far  conoscere ulteriormente il Premio, abbiamo intenzione di organizzare  una mostra a esso dedicata, innanzitutto a Oderzo, ma che vogliamo  rendere itinerante”.

“È un onore aver vinto il Premio Architettura Città di Oderzo –  chiosano gli architetti Lorenzo Weber e Alberto Winterle, vincitori  del Premio -. Il nostro progetto lavora con il paesaggio e nasce  dall’esigenza di ridefinire un borgo e ridare una diversa connotazione  a uno spazio in cui interno ed esterno dialogano tra loro. Il progetto  offre il paesaggio come un’intuizione da regalare agli studenti che  studiano la materia”.