Alberto Maschio, presidente dell'Associazione Jesolana Albergatori

Gli albergatori jesolani denunciano: “Manca personale”. Può sembrare un paradosso in questo periodo di crisi. Ma è così.  “Siamo nel momento clou di una stagione già di per sé molto complicata e si è aggiunto un problema gravoso: la difficoltà a reperire personale. In tanti vengono a fare il colloquio. Poi ci rispondono che preferiscono rimanersene a casa, coperti da reddito di cittadinanza, bonus”. L’allarme è del presidente dell’Associazione Jesolana Albergatori, Alberto Maschio.

“Molti colleghi stanno continuando a segnalare la difficoltà a reperire personale. Ma il problema riguarda anche le attività di ristorazione. Si tratta di figure professionali tra le più disparate, per un totale che si assesta attorno al 30%. Già nel mese di luglio avevamo ottenuto una risposta non particolarmente confortante da parte di varie figure professionali. In questo momento la situazione si è aggravata. Anche LavoroTurismo, il sito per la ricerca di personale nei settori dell’ospitalità, sta riscontrando difficoltà a proporci potenziali collaboratori. Vien da pensare che a molti conviene stare a casa, anziché cercare occupazione. Questo è preoccupante, anche in prospettiva futura”.

Problema “assistenzialismo”. “Il problema è imputabile in parte a una sorta di cultura dell’assistenzialismo che si sta creando. Stiamo pagando potenziali lavoratori per starsene a casa. Più di qualcuno ci ha risposto che preferisce non venire a lavorare. Perché comunque percepisce, ad esempio, il reddito di cittadinanza. Anche per evitare questa situazione, oltre che aiutare le aziende, fin da subito avevamo proposto la decontribuzione dei rapporti di lavoro stagionali. Il concetto era semplice. Visto che lo Stato comunque garantiva un sostegno alle persone, proponevamo che questo importo si tramutasse in abbattimento del costo del lavoro.

Le aziende avrebbero potuto permettersi di avere del personale a pieno organico anche nei momenti iniziali più critici della stagione. Oltre che un po’ di respiro, dal punto di vista dei costi, visto che quest’anno gli incassi avranno un abbattimento di almeno il 50%. Il lavoratore avrebbe avuto un compenso più alto rispetto ai vari bonus ricevuti fino ad ora, la garanzia di un posto di lavoro. Purtroppo non ci hanno voluto ascoltare e queste sono le conseguenze. Ricordiamoci sempre che molte imprese hanno aperto per un senso di responsabilità sociale, cui non sono mai venute meno, contrariamente alle istituzioni. Il primo, vero, ammortizzatore sociale sono sempre state le piccole e medie imprese”.

Il decreto che rischia di diventare una beffa. “L’ultima bozza del decreto di agosto – continua Maschio – prevede l’esonero dei contributi per le assunzioni a tempo determinato per turismo e terme. Visto che siamo ormai a metà del mese e che questo decreto potrebbe partire da settembre, a stagione balneare ormai quasi conclusa, è da capire se il decreto sarà o meno retroattivo. Nel caso non lo fosse, sarebbe per il nostro comparto del tutto inutile. Rasentando la beffa inaccettabile. Con un pizzico di malizia verrebbe da pensare che sia stato fatto volutamente”.