Nelle prime ore della mattinata di mercoledì 20 settembre, gli uomini del Commissariato di P.S. di Jesolo, della Stazione dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia Locale jesolana hanno fatto irruzione congiunta presso due alberghi momentaneamente chiusi all’attività turistica, situati nel territorio comunale della città, nello specifico l’Hotel Colorado e l’Hotel Tritone.
I suddetti immobili, da tempo inutilizzati, erano diventati ricettacolo di sbandati e senzatetto, i quali vi trovavano rifugio all’interno, sollevando le proteste sia dei proprietari che dei residenti, che da tempo invocavano un intervento risolutivo.
I proprietari, inoltre, avevano recentemente formalizzato denuncia in merito ai continui danneggiamenti subiti agli immobili ed agli arredi.
L’intervento di questa mattina, coordinato dal Questore di Venezia, ha consentito, dopo un’attenta verifica e bonifica di tutti i locali degli edifici, di individuare resti di bivacchi recentissimi in entrambi i siti, ed al rintraccio di quattro soggetti che vi avevano appena trascorso la notte: un cittadino del Marocco e tre cittadini della Tunisia, di cui uno minorenne.
Gli occupanti rintracciati sono stati accompagnati al Commissariato di P.S. di Jesolo per il foto segnalamento e gli accertamenti sulla loro posizione di stranieri in Italia, all’esito dei quali il soggetto minorenne è stato accompagnato in una comunità per minori a San Stino di Livenza, uno dei tre maggiorenni è stato destinatario di un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale poiché irregolare mentre per un terzo soggetto si è proceduto alla notifica del provvedimento di diniego di istanza di riconoscimento di protezione internazionale.
Il quarto cittadino straniero, invece, è stato accompagnato questa mattina presso il C.P.R. di Ponte Galeria a Roma, dove vi rimarrà in attesa di essere rimpatriato.
A seguito di tale operazione, inoltre, la Polizia Locale di Jesolo, tramite l’Autorità Comunale, emetterà ordinanza contingibile e urgente al fine di far chiudere ermeticamente i varchi di accesso agli stabili attualmente non utilizzati, allo scopo di impedire ulteriori accessi clandestini, forieri di disagio per i residenti ed altresì per disincentivare la permanenza nel territorio comunale di soggetti irregolari sul territorio che possano trarre sostentamento da attività illecite.