“Un giorno potrete dire che eravate presenti in questa data storica: è un modello che sarà sicuramente replicabile. Qui ci sarà inoltre la culla dell’università di Padova oltre che rappresentare un’eccellenza ospedaliera.”

Parole e musica di Luca Zaia, oggi presente al taglio del nastro della nuova Cittadella della Salute di Treviso: un’inaugurazione che costituisce però solo il primo step ufficiale nell’attivazione del polo sanitario multifunzionale, prevista “a scaglioni”.

Presenti alla cerimonia anche il direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana Francesco Benazzi, gli assessori regionali Manuela Lanzarin e Federico Caner, il sindaco Mario Conte, il prefetto Angelo Sidoti, il Vvescovo monsignor Michele Tomasi e numerose autorità civili, religiose e militari.

59mila metri quadri di estensione, 458 posti letto, 25 sale operatorie capaci di lavorare contemporaneamente e 800 nuovi parcheggi: questi alcuni dei numeri della nuova Cittadella della Salute. Un’opera monumentale costata 271 milioni di Euro.

L’edificio si articola su sei livelli ed è il cuore pulsante dell’area ospedaliera. L’iter complessivo, dalla progettazione alla realizzazione, è durato quasi una decina d’anni, con i costi di realizzazione lievitati in questo periodo a causa – fra le altre cose – di alcune bonifiche che si sono rese necessarie quando è stato trovato dell’amianto nel terreno.
Ma non solo: in tempi più recenti, si era necessaria una seconda riprogettazione, per rendere l’ospedale all’avanguardia rispetto a quando era stato pensato per la prima volta (forse con meno ambizioni rispetto a quanto concretizzato quest’oggi).

Il nuovo ospedale di Treviso sarà “flessibile”, così da adattarsi a tutte le situazioni (come il Covid ha insegnato) e al suo interno saranno disponibili svariate tecnologie all’avanguardia per curare i pazienti. Verranno naturalmente implementati la telemedicina, il telesoccorso e la gestione a domicilio di pazienti cronici.

La nuova Cittadella della Salute sarà inoltre “green”, grazie all’installazione di un maxi-impianto fotovoltaico d’ultima generazione e alla compresenza di numerosi alberi e giardini, il che consentirà ai pazienti di uscire all’aria aperta, in mezzo al verde. Offrire un ambiente tanto confortevole e “distraente” quanto poco asettico, quindi staccato dal vecchio contesto scenografico di un ospedale classico, è un altro obiettivo fondamentale per fare in modo che soggiorno nella struttura risulti ai pazienti il meno deprimente possibile.

Un’importante novità, infine, riguarda anche i giovani: all’interno della struttura saranno infatti presenti aule per le lezioni universitarie. I costi delle nuove docenze saranno a carico della Regione e grazie all’accordo con l’Università di Padova sarà presente il campus universitario.

Benazzi:

“Un ringraziamento va alla Regione, perché ci sono stati vicini per la realizzazione di questo ospedale: oggi inauguriamo l’edificio 29, il cuore della cittadella della salute. Questo è l’ospedale di tutti i trevigiani, di tutta la Marca. Dopo l’inaugurazione avverrà il trasferimento nella nuova cittadella, senza creare disagi all’utenza”.

Conte:

“Questa è una data storica per la città di Treviso a dimostrazione che il modello veneto è efficiente. Mentre tutti parlano di rigenerazione urbana noi siamo già alle fasi inaugurali. A nome di tutti i sindaci voglio ringraziare la regione e il direttore generale Francesco Benazzi per la determinazione nella realizzazione di quest’opera”.