La Sezione Regionale di Controllo per il Veneto della Corte dei Conti ha trasmesso la deliberazione del 14 dicembre 2020 con relativa relazione in merito alla vigilanza effettuata sulla realizzazione di Pedemontana Veneta. 

L’atto trasmesso costituisce il referto della Corte per il 2020 sullo stato di avanzamento e di esecuzione dei lavori per la costruzione di Pedemontana Veneta, sulla scia del controllo esercitato dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato operato sino al 2019 da Roma, e poi trasmesso alla Sezione regionale per il rientro dell’opera nella gestione della Regione. 

La Corte ha riconosciuto chiaramente che con il Terzo Atto Convenzionale si sono realizzati diversi effetti economici/finanziari di vantaggio sul pregresso assetto negoziale, tra i quali:

  • l’ottenimento del closing finanziario;
  • la conseguente accelerazione dei tempi di esecuzione;
  • il miglioramento dei saldi finanziari derivanti dal contratto ed il complessivo equilibrio economico-finanziario del parternariato pubblico-privato;
  • la definizione ed il pagamento degli espropri.

Collateralmente la Corte si sofferma su quattro raccomandazioni. 

La prima riguarda una sollecitazione a rafforzare la vigilanza sul rispetto dei tempi di esecuzione dei lavori, in vista dell’avvicinarsi della conclusione, e quindi all’applicazione di eventuali penali per ritardi nell’adempimento contrattuale del concessionario, salvo che non si riscontrino motivazioni a favore dello stesso. La Struttura di Progetto sta già provvedendo in merito, analizzando da tempo ogni causa di possibile ritardo, attendendo la fine dei lavori per trarre le dovute conclusioni.

Con la seconda la Corte suggerisce alla Regione di adottare ogni possibile forma per verificare l’attendibilità nel tempo delle stime dei flussi di traffico poste alla base del Terzo Atto Convenzionale, anche per poter registrare ogni possibile modificazione dei presupposti che possano portare a diversi risultati ed essere pertanto pronti a riconoscere eventuali variazioni nei bilanci di previsione.

Ovviamente si parla sempre di stime, da qui a 39 anni, che si basano su dati la cui raccolta ed elaborazione non è codificata da alcun atto normativo, nemmeno di indirizzo, o autorità di validazione o vigilanza, ed i risultati sono pertanto lasciati alla sola perizia di professionisti del settore.

In particolare la Corte richiama l’attenzione su alcuni fatti noti alla Regione da tempo, su cui si è già intervenuti al fine di adottare tutte le strategie utili per prevenire, risolvere o attenuare gli effetti:

  • lo sfasamento temporale tra il completamento di Pedemontana e il suo innesto sulla A4, progetto quest’ultimo gestito direttamente dalla società che gestisce l’autostrada Brescia-Padova, che la Regione, dopo essersi candidata ad eseguire direttamente, purtroppo con esito negativo, sta monitorando direttamente con il MIT, A4 ed RFI affinchè possa essere ridotto al minimo;
  • la classificazione a superstrada, con velocità massima di percorrenza di 110 km/ora, su cui la Regione ha già interlocuzioni con il MIT al fine di individuare il procedimento per rendere l’infrastruttura omogenea con tutte le autostrade interconnesse, a 130 km/ora;
  • la verifica della completezza delle opere complementari di adduzione dei flussi di traffico a Pedemontana, per il quale la Regione ha già commissionato uno studio per rilevare eventuali problematiche, che ad oggi, anche per la capillarità della viabilità derivante dal numero elevato di caselli, non appare preoccupante.

Le due successive raccomandazioni proposte dalla Corte riguardano adempimenti amministrativi, peraltro già avviati dalla Regione, relativi alla rendicontazione del conto dei pedaggi per le tratte già in esercizio e al recupero dell’IVA pagata sul contributo dal Commissario al Concessionario e successivamente versata all’Agenzia delle Entrate.