La Regione Veneto contribuisce anche quest’anno con 2,4 milioni di euro alle spese delle congregazioni religiose che si prendono cura dei propri religiosi anziani non più autosufficienti.

Lo scorso anno in Veneto sono stati 1423 – tra sacerdoti, suore, frati e monaci – i religiosi assistiti da confratelli e consorelle nelle case delle rispettive congregazioni, per un totale di 413.205 giornate di presenza in struttura assistenziale.

“Se dovessimo convertire questo carico assistenziale in servizi erogati dalle struttura pubbliche o del privato sociale, l’onere per il bilancio regionale sarebbe molto più consistente – premette l’assessore al sociale Manuela Lanzarin – Il contributo regionale garantito al servizio assistenziale offerto dalle congregazioni stesse ai loro confratelli, consente, invece, alla Regione di erogare meno di un decimo della quota sanitaria pro capite normalmente erogata per gli ospiti non autosufficienti accolti in casa di riposo o in una strutture di lungodegenza”.

Nel 2016 i religiosi non più autosufficienti in Veneto, assistiti dalle proprie congregazioni, erano stati 25 in più, per un totale di 1.448 e di 437.290 giornate di presenza in struttura.

“Sostenere le comunità religiose che si fanno carico in autonomia, e con professionalità e dignità, di assistere i propri confratelli – conclude l’assessore – è un dovere di civiltà e di gratitudine verso persone che, nella loro vita attiva, hanno svolto un servizio prezioso alle persone e alle comunità, ad alta valenza sociale, quasi sempre senza fare distinzioni di appartenenza ad un credo religioso”.