Sarà un caso, sarà pura coincidenza, ma la nomina di Milano Cortina a sede ufficiale delle Olimpiadi Invernali 2026 sembra aver sortito un effetto, se non moltiplicatore, almeno acceleratore sull’indotto istituzionale.

Sono infatti appena stati stanziati nuovi fondi da parte della Regione del Veneto a disposizione delle imprese in ambito turistico della montagna. Con due specifiche delibere, presentate dall’Assessore al Turismo Federico Caner (martedì prossimo ospite in esclusiva del nostro TG Plus per un FOCUS dedicato a Milano Cortina 2026), è stato incrementato di ulteriori 10 milioni di euro  (dal 2016 ad oggi sono già stati erogati oltre 20 milioni per l’ammodernamento e la riqualificazione di strutture alberghiere e dell’ospitalità turistica) l’ammontare dei contributi previsti dal “pacchetto montagna” a sostegno degli operatori nel settore ricettivo. Si amplia così l’accesso ai finanziamenti ad un maggior numero di destinatari favorendo l’ulteriore scorrimento delle graduatorie del Bando FESR (DGR 990/2018) con oltre 4 milioni e del “Fondo Speciale Montagna Veneta” (DGR 1659/2016 e 1660/2016) con oltre 5 milioni e mezzo.

“Manteniamo la promessa fatta agli operatori quando abbiamo condiviso lo sforzo per le Olimpiadi e stiamo andando avanti in quello che non è azzardato definire il più grande piano di interventi realizzato fino ad ora a sostegno del turismo della montagna veneta – sottolinea l’assessore Federico Caner -. Con questo provvedimento raggiungiamo l’erogazione di 33 milioni di euro complessivi. Mentre sembra essere incompreso e ostacolato da più parti il percorso del Veneto verso l’autonomia differenziata, i nostri operatori del settore turismo si trovano a fronteggiare la concorrenza dei colleghi di località non lontane che, invece, sono favoriti e sostenuti dalle condizioni economiche più vantaggiose delle regioni a statuto speciale. La nostra montagna deve continuare ad essere sempre più attraente e, quindi, deve vantare un’offerta di ospitalità e di qualità delle strutture ricettive che sia competitiva”.

“Il bando FESR interessato vede ad oggi già 37 imprese beneficiarie di contributi, con quest’ultimo provvedimento si prevede di finanziarne altre 24 che sono in graduatoria. Così come riapriamo anche le prospettive di accedere alle risorse del Fondo Speciale alle 40 domande che sono ancora in attesa a fronte delle 51 che hanno già avuto una risposta positiva. Ci attendono i campionati mondiali di sci del 2021 e le olimpiadi invernali del 2026, due occasioni irripetibili per il Veneto e per riaffermare l’unicità del territorio a livello internazionale. Innovare e riqualificare la rete ricettiva è, quindi un imperativo inevitabile che sappiamo essere condiviso dagli operatori e da quelle comunità che trovano nel lavoro in ambito turistico la loro stessa ragione d’essere.”.

“L’impegno della Regione – prosegue Caner – è ricambiato dalla risposta degli operatori. Una ricognizione sugli esiti dell’erogazione dei fondi POR FESR ci segnala che negli ultimi tempi i posti letto sono aumentati di 613 unità, pari al 4,56%. E’ un dato importante ma il vero obiettivo era l’innovazione qualitativa ed è stato fino ad oggi centrato. Che nel settore ci sia la consapevolezza dell’importanza di affermare la competitività della montagna veneta cogliendo le opportunità del momento è confermato dall’adesione che registriamo ai bandi, dal bassissimo numero di rinunce o revoche e dalla concretezza del tipo di interventi. Questi sono principalmente indirizzati all’edilizia, al rinnovo dell’impiantistica e dell’arredamento, ma anche all’adeguamento informatico e alle certificazioni”.

“La distribuzione delle domande già finanziate in zona montagna, inoltre – conclude Caner –  tratteggiano un quadro non solo dolomitico, che comunque è quello più ampio con 177 erogazioni nel Bellunese. Ne sono state rilevate, infatti, anche 64 nella montagna vicentina, 45 in quella veronese e anche una in quella trevigiana. È il segno di un’offerta turistica importante e diversificata. Un’offerta in grado di proporre varie tipologie di turismo alpino; da quello che con i mondiali di sci e le olimpiadi avrà il suo apice di richiamo mondiale fino a quel turismo slow, ricercato da una non secondaria quota di interessati”.