«Abbiamo un timer sotto la sedia: manca la forza lavoro». Queste le parole di Paolo Doglioni, presidente Confcommercio Belluno e vicepresidente Confcommercio per le Imprese Veneto, riferendosi al difficile reperimento di personale specializzato.

E ancora: «I primi lavoratori formati in Ghana arriveranno in Friuli Venezia Giulia» annuncia Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico, riferendosi a un progetto presentato a metà dello scorso anno per contrastare l’emergenza occupazionale. «Abbiamo utilizzato il decreto Cutro a fronte di un’esperienza di anni con la comunità ghanese – precisa -. Ci siamo rivolti a una scuola di formazione fondata dai salesiani ad Accra e in altre aree del Paese con cui è stato stipulato un accordo per affinare in loco la preparazione su vari mestieri: carpentieri, carrellisti e saldatori».

Le esigenze lavorative del Veneto

«È dal 1990 che siamo in denatalità – continua il presidente Doglioni –. Neanche l’ingresso di persone straniere copre la mancanza di nuovi nati. Questo significa che la carenza di personale che si ripercuote in tantissime attività, dall’industria, all’artigianato al commercio, diventerà ancora più grave nei prossimi 25 anni». Una prospettiva seria, a cui risponde parzialmente il Decreto Flussi e parzialmente la delocalizzazione di Academy aziendali.

Un esempio lo dà Velox Servizi, azienda veronese per l’hôtellerie che un anno fa ha fondato un’academy al Cairo, una scuola di alta formazione per preparare il personale all’accoglienza turistica, prima attraverso l’istruzione in Egitto e poi con un tirocinio al Muraless Art Hotel a Castel D’Azzano, in provincia di Verona, che diventa un trampolino per la selezione del personale anche da parte di altre strutture ricettive in Italia. «Questa esperienza pratica è di valore inestimabile – afferma Gianmaria Villa, presidente di Velox Servizi -. Attualmente ci sono già 80 egiziani assunti in alberghi sul Lago di Garda».