Estorisione aggravate e minacce di morte: due arresti e un obbligo di dimora
Danni da oltre un milione di euro al patrimonio aziendale

Minacce e aggressioni all’amministratore e ai suoi collaboratori per costringerlo a cedere l’azienda: due persone sono state arrestate dai carabinieri di Treviso, una terza sottoposta all’obbligo di dimora; oltre un milione di euro il danno all’azienda e secondo gli investigatori l’obiettivo era quello di svuotarne interamente il patrimonio.

I carabinieri del nucleo investigativo del Comando Provinciale di Treviso, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa nei confronti di tre persone ritenute gravemente indiziate, a vario titolo e in concorso tra loro, del reato di estorsione aggravata continuata, in danno del responsabile commerciale e dell’amministratore unico di una società di consulenza aziendale con sede a Treviso.

A due dei destinatari del provvedimento restrittivo, un 54enne del veneziano e un 51enne di Gorizia, è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere mentre al terzo correo, un 45enne del trevigiano, è stato imposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza con contestuale presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria.

Secondo le prime risultanze delle indagini le vittime sarebbero state costrette a cedere agli indagati la gestione di fatto della loro azienda – “holding” di un gruppo – e delle due società partecipate. Le vittime subivano la presenza giornaliera, presso gli uffici delle ditte, degli indagati, che li costringevano a consegnare loro rilevanti somme di denaro, beni e auto, anche di lusso.

“L’estorsione è un reato odioso, soprattutto se commesso con modalità di particolare aggressività e durezza. Mi complimento quindi con i Carabinieri e con la Procura della Repubblica di Treviso per l’indagine che ha portato all’esecuzione di misure cautelari per tre persone”.

Lo ha dichiarato ieri il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia in relazione a quest’operazione.

“Per la difesa della legalità – ha sottolineato il Governatore – è fondamentale il presidio del territorio, ma anche perseguire situazioni di illiceità sotterranee che possono avere gravi implicazioni sulla vita personale e lavorativa delle persone”.