Si sono finti vaccinandi in attesa della terza dose. A mezzogiorno in punto si sono alzati in piedi e si sono esibiti per mezz’ora a sorpresa, in mezzo allo stupore degli utenti e alle lacrime dei sanitari.
In incognito, il Coro della Fenice ha detto così, con il suo canto all’improvviso, il grazie della Città di Venezia ai sanitari dell’Ulss 3 Serenissima.
Solo una firma sul tabellone elettronico (che indica agli utenti in attesa il loro turno), ha svelato durante il canto la loro identità: “Grazie, sanitari. La Fenice”.
Alcuni componenti del coro si sono poi realmente vaccinati, compreso il sovrintendente del gran teatro la Fortunato Ortombina: “Il centro vaccinale con tutto il personale sanitario e il coro della Fenice hanno fatto di questo flashmob il concerto più emozionante di tutta la mia vita e carriera”.
“L’inno nazionale esploso a sorpresa con le voci magiche del Coro – ha detto il direttore generale dell’azienda sanitaria Edgardo Contato – ci ha fatto venire i brividi. Non ci poteva essere ringraziamento più nobile e più toccante. La Fenice che rinasce dalla cenere è il simbolo più bello della nostra speranza: vaccinandoci, possiamo vincere la sfida contro il contagio e rinascere finalmente, insieme ad una vita normale e piena”.
Alle voci del Coro si sono mescolati gli applausi delle centinaia di persone in attesa nel più grande hub vaccinale del Veneto. Il “Va’ pensiero”, a cui si sovrapponeva il continuo suono delle chiamate alla vaccinazione, ha portato il ringraziamento della Fenice e della Città di Venezia a tutti gli operatori del Servizio sanitario veneto rappresentato dall’assessore alla sanità Manuela Lanzarin, e a tutti coloro che sul territorio nazionale, operatori e cittadini insieme, vivono la lunga sfida della campagna vaccinale.
“Oggi siamo nuovamente sotto assedio – ha detto l’assessore -. Solo noi lo sappiamo, solo il personale sanitario che lavora ininterrottamente ormai da 21 mesi lo sa: il sacrificio, la fatica quotidiana e il dover rinunciare anche a momenti in famiglia. Ma il senso del dovere e di appartenere a una comunità ha portato anche a questi risultati. Questo ringraziamento desidero estenderlo a tutti i nostri 58 centri vaccinali, a tutti i nostri 1.600 sanitari che ci lavorano dentro e a tutti i migliaia di volontari che ci aiutano a farli funzionare ogni giorno”.