Le donne di età compresa tra i 25 e 64 anni in Italia possono effettuare gratuitamente un Pap test ogni 3 anni.

Questo esame permette di diagnosticare un eventuale cancro all’utero, ma anche possibili lesioni pretumorali. Parliamo di un’analisi non dolorosa, ma che di fatto in alcuni casi può risultare leggermente fastidiosa.

Pap test: come viene effettuato

Per effettuare lo screening la paziente deve mettersi in posizione ginecologica. Il medico, quindi, procede a prelevare alcune cellule dal collo dell’utero tramite un’apposita spatola e a strisciarle su un vetrino per mandarle ad analizzare.

Entrando nel dettaglio, per fare il test viene utilizzata una sorta di lungo cotton fioc alla cui estremità è posizionata un’apposita spazzola morbida finalizzata al prelievo del campione necessario.

Perché è importante sottoporsi all’esame

Effettuare regolarmente lo screening è molto importante: il pap test, infatti, permette di diagnosticare un tumore sia in stadio avanzato che iniziale. Il test, inoltre, può evidenziare anche infiammazioni o particolari infezioni.

Le linee guida europee e nazionali hanno stabilito che il primo esame dev’essere eseguito indicativamente verso i 25 anni. Tuttavia, è opportuno fare una visita ginecologica quando si iniziano ad avere rapporti sessuali: sarà, quindi, il medico ad indicare alla paziente quando sottoporsi allo screening.

Il pap test deve essere eseguito con cadenza almeno triennale, ma la frequenza può variare in base a particolari fattori di rischio. Se i risultati dell’esame sono positivi, inoltre, il medico prescriverà una colposcopia e tutti gli accertamenti del caso.

Superati i 65 anni il test generalmente non è più necessario. Tuttavia sarà sempre lo specialista a consigliare al meglio la propria paziente. È bene ricordare, infine, che il pap test può continuare ad essere eseguito anche dopo la menopausa.