L’associazione Prato in Fiera aps, il cui obiettivo è riportare l’erba in Prato della Fiera, annuncia la seconda edizione della Grande Festa sul Prato, il 14 aprile p.v. dalle ore 15.00 alle ore 20.00.

Hanno aderito più di 60 organizzazioni. Oltre al Comune di Treviso e alla Fondazione Benetton Studi e Ricerche, hanno aderito decine e decine di associazioni (sportive, culturali, artistiche) e decine di attività economiche, dalla ristorazione al biologico, dall’agricoltura al circloturismo. Il programma è ricchissimo di iniziative per tutte le età. Saranno presenti, oltre a tutte le scuole di Fiera, vari laboratori, attività ippiche, aquiloni, area biciclette, musica, giochi per tutti e mostre di vario genere.

Verrà inaugurato, al centro della festa, il “Piccolo Circo” (vedi immagine) una struttura temporanea che rimarrà a disposizione della comunità di Fiera e di tutti i frequentatori del Prato e della Restera fino alle prossime Fiere. Spiega Martina Davanzo, architetto ideatore dell’istallazione, “Si tratta, di una struttura completamente smontabile, una piccola arena di 12 metri di diametro atta ad accogliere eventi anche di natura spontanea, pensata, da tutti noi, con l’intento simbolico di rappresentare l’avvio a quel processo di restituzione del Prato al suo antico ruolo di spazio pubblico con grandi capacità intrinseche di aggregazione.” Al suo interno si esibiranno, con spettacoli e attività laboratoriali, il burattinaio Paolo Papparotto (16.00), l’attore Mirko Artuso (17.00) la fisarmonicista Francesca Gallo (17.30) e il naturalista Stefano Baldan.

Dario Brollo, presidente di Prato in Fiera: “E’ il secondo anno che diamo vita ad una festa di grandi dimensioni per sperimentare la vocazione strategica di questo spazio per tutta la cittadinanza, come luogo di svago e di benessere. Il Comune di Treviso ha visto in questo progetto un’opportunità e ha deciso di avviare una progettazione speciale con la collaborazione della Fondazione Benetton, da sempre attenta alle tematiche paesaggistiche e naturali. Noi stimoliamo, accompagniamo e custodiamo questo processo di rigenerazione urbana; sarà uno di quei progetti che renderanno ancora più bella la nostra città”.

Fondazione Benetton ha sempre guardato con attenzione al Prato della Fiera: “è un luogo speciale della città di Treviso. Dopo Luoghi di valore e il workshop di progettazione che gli abbiamo dedicato nel 2016, ci siamo resi conto che era doveroso rispondere positivamente all’Amministrazione comunale che ci chiedeva di collaborare per provare a mettere in pratica qualcuna delle nostre idee. Abbiamo voluto aderire a questo appello anche per cercare di convincere dell’importanza di un utilizzo attento e diverso del prato coloro che ancora credono che debba continuare a essere usato come un parcheggio. Per fortuna sono già molti quelli che cominciano a pensarla diversamente, a partire dai rappresentanti delle fiere di San Luca” dice Marco Tamaro, direttore della Fondazione.

E se non bastasse in questi giorni sono ospiti dell’associazione Prato in Fiera gli studenti di LandLab, Laboratorio di Paesaggio dell’Università di Palermo diretto dal Prof Manfredi Leone, uno dei progettisti di Parco Uditore a Palermo, iniziativa di recupero di un’area urbana degradata partita dal basso.

Prato in Fiera e Parco Uditore sono gemellati infatti dall’ottobre 2017, per gli intenti e le modalità che entrambe le organizzazioni perseguono. Il gemellaggio è stato siglato presso Fondazione Benetton a valle di una comunicazione offerta da M. Leone sull’esperienza del Parco. Gli studenti di LandLab useranno l’esperienza del Prato come progetto didattico per lo svogimento dell’esercizio principale del loro semestre, e vivranno l’evento Prato in Fiera con una partecipazione full time durante i tre giorni di permanenza a Treviso.

La festa è anche stata scelta da importanti sostenitori come Coop Alleanza 3.0 e Girolibero Zeppelin, il più importante tour operator italiano specializzato in mobilità lenta, Andrea Lenzini Biciclette, Piola, il Filo Verde vivai e Asolo Restauri, preziosissimo nella realizzazione del Piccolo Circo. Per venire incontro alle molte spese è anche stata attivata una campagna di crowdfunding nel circuito di Banca Etica.