Giorgio Diritti è il nuovo presidente della giuria che selezionerà i migliori soggetti cinematografici, partecipanti alla sesta edizione del Premio Luciano Vincenzoni 2020. Il regista e sceneggiatore bolognese, autore del film “Volevo nascondermi” in concorso al Festival di Berlino 2020 sulla vita del pittore Ligabue (Elio Germano è stato premiato con l’Orso d’Oro quale migliore attore protagonista), ha accettato l’invito dell’Associazione Luciano Vincenzoni di Treviso, che organizza il premio, riservato agli autori under 35, dedicato al grande soggettista e sceneggiatore, collaboratore di Germi, Monicelli, Leone, Lizzani ed altri maestri del cinema italiano.

Giorgio Diritti subentra nella presidenza della giuria sezione soggetti allo sceneggiatore e produttore cinematografico Enrico Vanzina, presente fin dalla prima edizione del Concorso Vincenzoni. Vanzina continuerà a seguire i lavori della commissione in veste di presidente onorario. Paolo Ruggieri, presidente dell’associazione (composta da appassionati cinefili trevigiani), ringrazia Enrico Vanzina per il prezioso ruolo che continuerà a svolgere e dà il benvenuto al regista bolognese nel team di esperti, che dovrà selezionare le migliori opere di scrittura cinematografica a tema libero.

“Credo che incentivare la scrittura di soggetti per il cinema sia l’occasione di dare spazio a generazioni diverse e nuove idee”, commenta Giorgio Diritti, “L’auspicio è che, da parte dei giovani autori in concorso, ci sia la forza di proporre una scrittura da cui emergano elementi di autenticità e un punto di vista particolare. Oggi, troppo spesso, si finisce per fare fotocopie di cose già viste”.

L’Associazione Luciano Vincenzoni promuove anche i nuovi talenti della musica da film. La giuria della seconda sezione del premio è presieduta da Giuliano Taviani, compositore di colonne sonore di pellicole di successo. Il bando del concorso è stato pubblicato nel sito www.premiovincenzoni.it e inviato anche alle scuole di cinema e conservatori di musica. Possono partecipare soggettisti e compositori italiani che alla data del 30 giugno 2020 (termine ultimo fissato per l’invio delle opere a concorso) abbiano compiuto 18 anni e non ne abbiamo compiuti 35. L’attenzione dell’Associazione Luciano Vincenzoni è rivolta anche alla promozione della diffusione della cultura cinematografica nel mondo della scuola. Perciò, nel 2019 è stato lanciato in tre Istituti superiori trevigiani il workshop “Dall’idea al soggetto”, con lo scopo di stimolare negli studenti la scrittura di soggetti originali.

GIORGIO DIRITTI. Regista, sceneggiatore e montatore, è nato a Bologna il 21 dicembre 1959. Come autore e regista ha diretto documentari, cortometraggi e programmi televisivi. In ambito cinematografico il suo primo cortometraggio “Cappello da marinaio” (1990) è stato selezionato in concorso a numerosi festival internazionali. Il suo film d’esordio “Il vento fa il suo giro” (2015), è stato pluripremiato in oltre 60 festival nazionali e internazionali. Nel 2009 ha diretto “L’uomo che verrà”, presentato nella selezione ufficiale del Festival Internazionale del Film di Roma 2009, dove ha vinto il Gran Premio della giuria Marc’Aurelio d’Argento, il Premio Marc’Aurelio d’Oro del pubblico e il Premio “La Meglio Gioventù”. Si è aggiudicato, inoltre, i premi come Miglior film, Migliore produttore e Migliore suono di presa diretta ai David di Donatello 2010 e premiato ai Nastri d’Argento dello stesso anno come Miglior produttore, Migliore scenografia e Miglior sonoro. Giorgio Diritti, inoltre, lavora attivamente anche in ambito teatrale, con la produzione e direzione di vari spettacoli. L’attenzione verso il cinema del reale e il legame con la città di Bologna caratterizzano i lavori del regista, che nel 2012 ha girato un documentario per il nuovo circuito di musei bolognesi “Genus Bononiae” nel quale racconta il patrimonio che ha fatto la storia della città petroniana. Del 2013 è il suo film “Un giorno devi andare”, protagonista Jasmine Trinca di un viaggio in Amazzonia tra i villaggi Indios alla ricerca del senso della vita. Nel 2020. il suo film sulla vita del pittore Antonio Ligabue, “Volevo nascondermi”, ha visto la vittoria di Elio Germano come miglior attore alla 70. Berlinale.