La Direzione Prevenzione dell’Area Sanità e Sociale della Regione Veneto ha reso noto oggi un altro bollettino che tratta la West Nile. Quindici nuovi casi di febbre del Nilo ufficialmente confermati: 174 contagi rispetto ai 159 del rilevamento della settimana precedente. Nello specifico, 120 sono casi con sintomatologia leggera, 54 presentano forma neuroinvasiva. Addirittura 12 i decessi totali, aumentati con due pazienti donne, entrambe di 82 anni, che soffrivano di altre gravi patologie.
A farlo sapere è l’Assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, che segue costantemente l’evolversi dei contagi in contatto con i tecnici della Regione.
“Il Piano straordinario di disinfestazione, sia adulticida che larvicida, che abbiamo finanziato con 500 mila euro della Regione – afferma l’Assessore – è interamente attivato e stiamo raccogliendo i ritorni dai vari Comuni mano a mano che le disinfestazioni vengono eseguite. Le Ullss continuano a essere a completa disposizione per supportare gli Enti Locali. Tra poco saremo in grado di fare un primo step degli interventi e dei risultati ottenuti. Nel frattempo, i tecnici regionali sono al lavoro sulla predisposizione della pianificazione complessiva che andrà a regìme nel 2019, con il coordinamento delle varie attività preventive da parte della Regione, che metterà anche a disposizione dei Comuni, per legge nazionale titolari degli interventi, non solo il supporto della Direzione Prevenzione e delle Ullss, ma anche l’esperienza dell’Azienda Zero per ridurre al minimo i costi con un capitolato d’appalto unico e il sistema degli acquisti centralizzati”.
Per arginare la diffusione del virus West Nile, trasmesso dalla zanzara culex pipiens, sono oltremodo necessarie le pratiche suggerite dalla Regione nei vari bollettini. Prima fra tutte, l’utilizzo di prodotti per il corpo atti ad allontanare l’insetto, senza dimenticare di evitare la proliferazione delle uova che vengono deposte in piccole quantità di acqua stagnante spesso presenti nei sottovasi.