Sarà il macchinista – capitano della squadra di Trenitalia del Giro – E. Sacha Modolo, sceso di sella e dal professionismo dopo 15 anni di attività ad alto livello risale su una bicicletta, stavolta elettrica, per correre il Giro – E, nel Giro d’Italia che parte da Pescara e termina a Roma. “Dopo aver lasciato il ciclismo attivo – racconta il corridore di Mareno di Piave – ed aver deciso di lasciare la bici appesa al chiodo, mi è arrivata questa nuova proposta. Un modo per rimanere nell’ambiente anche divertendomi. Affianco questa attività nelle tre settimane del Giro – E a quella che è diventata la mia attività principale, ovvero quella di talent scout nel settore giovanile. Aiuto i ragazzi dalla categoria allievi e juniores in su nel loro percorso ciclistico, per arrivare sl professionismo, per quelli che ovviamente ne hanno le qualità. Dagli allenamenti all’alimentazione alla gestione della propria immagine. Un lavoro che mi stimola e mi diverte”. E con il Giro – E quale è stato il tuo approccio: “Beh non è facile pedalare con gente che magari non è mai salita in bicicletta, quindi li devi aiutare a salire, ad andare in discesa, magari anche a spingerli, a dare il rifornimento. Insomma una cosa del tutto nuova e divertente. Perché comunque è giusto che, dopo i primi mesi di rabbia per come sono rimasto senza contratto e mi sono dovuto reinventare la mia vita, dopo anni in sella alla bicicletta, rimanga nell’ambiente a portare la mia esperienza. Il mondo del ciclismo è completamente cambiato, è vero. Quando sono diventato professionista c’era una certa impostazione in corsa ma anche ci si divertiva. Adesso siamo arrivati a una esasperazione molto forte e preferisco correre in tranquillità nel Giro -E” conclude l’ex professionista trevigiano.