Il commercio trevigiano ricomincia a salire. Lo dicono i dati aggiornati di Ascom Confcommercio Treviso presentati dai vertici dell’associazione. Un centro che in base a questa stagione di saldi 2018 sembra essere più vivace rispetto all’anno precedente. Un dato confortante quello del centro storico che regge e, insieme ai centri vicini della cintura urbana, sembra stia superando i centri commerciali. Ascom ha commissionato a Quaeris un’analisi nella quale sono stati intervistati un campione di 305 consumatori compresi fra i 18 e gli oltre 65 anni, e di 92 imprese commerciali presenti nella provincia, rappresentanti di varie categorie merceologiche. Un primo dato che emerge è quello relativo a quanti degli intervistati sono propensi a fare acquisti in saldo. Circa il 35% degli intervistati si è dichiarato intenzionato a fare acquisti, contro un 65% non interessato. Un dato che dimostra un andamento stabile e che conferma le tendenze già previste.

Un dato importante e incoraggiante è quello emerso dalla domanda su dove si trovano i negozi presso cui l’intervistato ha fatto acquisti o intende farli: il 73% ha dichiarato di effetuarli presso negozi abituali e di fiducia e soltanto il 27% in altre tipologie di negozi. Ben il 43.3% delle persone che si erano dichiarate propense ad acquistare durante i saldi ha dichiarato di farlo in negozi del centro storico e il 16.1% comunque in negozi della cintura urbana. Il 40.6%, invece, si è espresso a favore dei centri commerciali. «Guardiamo alle nostre attività non soltanto come negozi ma anche come funzione sociale», ha sostenuto il vice presidente di Concommercio, Capraro. «Una funzione sociale insostituibile nei centri urbani se pensiamo a pulizia, presidio, servizio di vicinato, ed è per questo che li difendiamo e chiediamo che vengano incentivati.

I negozi dei centri storici e urbani danno l’anima e l’identità e come tali vanno salvaguardati». Dello stesso avviso Guido Pomini, presidente Federmoda il quale si è dichiarato «sorpreso circa il dato del 73% in crescita dei clienti fidelizzati. Fidelizzare un cliente è un punto di forza che non dipende dalle dimensioni dell’azienda che lo attua. Oggi, è il consumatore a decidere e questi dati possono essere letti come un punto di partenza». Un altro elemento valutato è quanto il commercio on-line conti per gli acquisti. Nella Marca trevigiana questo fenomeno non è particolarmente utilizzato: il 49% infatti non ha mai effettuato acquisti su internet, circa il 37% qualche volta o spesso e soltanto il 2.8% si è dichiarato cliente abituale dell’e-commerce.

Nonostante queste cifre ancora esigue nella Marca trevigiana, il commercio on line è comunque un dato che non deve essere sottovalutato, perché è in crescita e coinvolge soprattutto i giovani. I commercianti intervistati, hanno dichiarato per il 43,5% di avvertire la concorrenza di centri commerciali e del commercio on-line. A tal proposito, Guido Pomini ha analizzato come «l’e-commerce non deve essere visto come un problema, ma come una grande opportunità. Esso è accessibile a tutti i consumatori ma anche a tutti i commercianti. Guardarlo come opportunità ci permette di dare una prospettiva futura molto più rosea a molte nostre imprese».

Dai dati emersi va comunque notato che la propensione a destinare soldi per effettuare acquisti in saldo, si attesta per oltre il 53% a meno di 100 euro e soltanto per il 2.9% per oltre i 500 euro. Dall’analisi dei commercianti, emerge comunque un’aspettativa positiva verso il 2018. In assenza dei saldi, infatti, lo scontrino medio che ci attende è di circa 74 euro contro lo scontrino medio di 66 euro del 2017. Da Confcommercio Treviso si parla di una stabilità positiva.