Nella provincia di Venezia il mare e le strutture turistiche presenti sul territorio hanno sempre attirato un gran numero di ospiti provenienti da molti paesi, dando loro la possibilità di conoscere l’accoglienza e le spiagge venete. In questa calda estate però ci troviamo di fronte ad una serie di fenomeni che hanno scosso molte delle strutture open air del litorale veneziano. In poche settimane, infatti, si sono sviluppati 5 incendi all’interno di diversi campeggi[s2If !current_user_can(access_s2member_level1)] …READ MORE[/s2If][s2If current_user_can(access_s2member_level1)]. Grazie all’intervento dei vigili del fuoco, dei volontari e di una buona dose di fortuna nessuno è rimasto ferito, ma purtroppo i fatti hanno evidenziato la mancanza di sicurezza all’interno di tali strutture in particolare, e nei campeggi in provincia di Venezia in generale.

Non solo si è minato il futuro di una fetta importante dell’economia turistica della provincia di Venezia ma si è sfiorata addirittura la tragedia, in situazioni rese possibili dal mancato rispetto delle normative antincendio.

Il primo incendio a scuotere il litorale è stato il 4 luglio a Caorle nel camping Pra delle Torri, a causa di uno zampirone lasciato sopra un tavolo di plastica sono andate distrutte 43 casette insieme ad un ettaro di pineta, inoltre sono stati evacuati in 2000 fra il personale e i turisti. Il secondo episodio in ordine cronologico è stato il 6 luglio a Sottomarina dove è andata a fuoco una tenda per lo scoppio di un tubo catodico di una televisione al camping Internazionale mentre l’8 luglio a Cavallino Treporti una cabina elettrica ha preso fuoco al Villaggio San Paolo con un totale di 50 evacuati. Per concludere a Jesolo il 10 luglio è andata a fuoco, per un cortocircuito, una roulotte nel campeggio Capraro e l’11 al camping Bosco Pineta, per un sovraccarico di energia causato dai condizionatori, 20 bungalow sono andati distrutti. Quest’ultimo episodio ha visto il sindaco firmare l’ordinanza di sgombero del campeggio poiché sono state riscontrate irregolarità.

Ad oggi le norme di sicurezza nei campeggi non sembrano essere la priorità dei gestori, si parla di camper e roulotte troppo vicini senza spazio per le vie di fuga, estintori non pronti all’utilizzo, barbecue spontanei in aree non autorizzate, bombole di gas che superano i limiti di peso prefissati, ognuna di queste inaccortezze è molto rischiosa e dopo questa serie di incendi ogni campeggio sembra essere sotto una lente di ingrandimento.

Una serie di così sfortunati eventi, ristretti in un periodo temporale davvero corto, ha smosso le istituzioni visto il contesto economico della zona e il rischio corso dagli ospiti dei campeggi. Innanzitutto il Prefetto ha prefissato dei controlli nelle strutture e chiesto a tutti i gestori di sottoporsi per prima cosa ad un auto-verifica attraverso una check list in cui è possibile trovare tutti gli accorgimenti e le misure da adottare per raggiungere lo standard minimo di sicurezza. I responsabili dei campeggi dovranno poi garantire la conformità di impianti elettrici, delle vie di uscita e di emergenza con gli adeguati punti di ritrovo e dovranno stilare un documento di valutazione dei rischi. Parallelamente il direttore del dipartimento di prevenzione, Luigi Nicolardi, ha organizzato un gruppo per le verifiche atte ad assicurare la sicurezza agli ospiti e al personale delle strutture. Per concludere grazie a Prefettura, Regione e Vigili del fuoco a settembre avrà luogo un corso di formazione per le squadre di volontari della Protezione Civile che si adopereranno nelle attività antincendio.

Erika Marchi

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