Treno regionale - foto di repertorio
Treno regionale - foto di repertorio

“Non escludere gli anziani e i pensionati dal rimborso degli abbonamenti dei mezzi di trasporto”. E’ quanto chiedono Spi-Cgil e Federconsumatori. Motivazioni di studio o di lavoro sono le uniche modalità per avere diritto al rimborso dell’abbonamento ferroviario o di trasporto locale – mensile o annuale – acquistato in data antecedente l’8 marzo 2020 e conseguentemente inutilizzato causa sospensione da Covid. A stabilirne gli aventi diritto è la Legge 77 del 17 luglio (art. 215) riferendosi a quanti utilizzino quotidianamente i servizi di trasporto pubblico per motivazioni di studio o di lavoro. Il rimborso prevede due modalità, quali voucher differenziati o prolungamento della durata dell’abbonamento per un periodo corrispondente al mancato utilizzo.

Ma sindacati e consumatori contestano la norma. “Tutto in regola”, si chiedono, “a noi dello Spi-Cgil metropolitano di Venezia e della Federconsumatori di Venezia pare proprio di no. A ben guardare, nell’elenco risultano esclusi cittadini, pensionati e anziani, fasce di popolazione socialmente molto rilevanti, nonché di importante ausilio ad altri settori produttivi. Di fronte a quella che ci appare come una vera e propria discriminazione rivolgiamo a chi di dovere una semplice domanda: perché il suddetto rimborso non viene riconosciuto anche ad anziani, pensionati e cittadini?”. 



“Sono persone che svolgono un ruolo importantissimo nella nostra società, soprattutto in questa delicata fase del nostro Paese” – sostengono Daniele Tronco, segretario generale dello Spi Cgil Metropolitano Venezia e Paolo Ormesi, presidente provinciale Federconsumatori Venezia –in moltissimi casi già penalizzate da bassi redditi, disabilità, solitudine, ulteriormente messi a dura prova dall’emergenza sanitaria dovuta al Corona Virus. E’, quindi, oltremodo difficile comprendere come sia possibile escluderli da un rimborso dovuto”.

 

“Abbiamo anche solo una vaga idea – prosegue Ormesi – di quanti cittadini e pensionati quotidianamente accudiscono nipoti, assistono parenti nelle strutture socio sanitarie e di cura, svolgono attività di patronato o di partecipazione nelle varie associazioni del territorio metropolitano e tanto, tanto altro ancora? Misurare, come in questo caso, la società odierna con il metro della mera produttività, porta a non comprendere appieno l’esistenza di situazioni e realtà diverse e complementari”.“Non si tratta quindi di un puro e semplice rimborso economico – sottolinea Tronco– ma del veder riconosciuto l’importante ruolo che rivestono anche i  pensionati e gli anziani nella nostra società, ruolo che in molti – e ne abbiamo purtroppo avuto recente testimonianza durante la pandemia – vorrebbero relegare a una parte improduttiva o, peggio ancora, superflua”.

“A maggior ragione dobbiamo tutti concorrere, ed è qui il nostro appello agli organismi preposti – concludono Tronco e Ormesi – al reale superamento di iniquità e discriminazioni, anteponendo criteri di uguaglianza e solidarietà, fosse anche a partire da un semplice rimborso. Gli stessi valori che, come Spi Cgil e come Federconsumatori, ci vedono quotidianamente a fianco dei cittadini, dei pensionati, degli anziani e a disposizione – come in questo caso – in tutte le nostre sedi del territorio veneziano. Perché lo Spi e la Federconsumatori ci sono».