Stamattina il Veneto si è risvegliato sotto i colpi di uno scandalo che ha fatto velocemente il giro delle prime pagine dei giornali. Secondo quanto appreso dalle agenzie, la Procura di Gorizia congiuntamente con la Guardia di Finanza friulana ha aperto un’indagine sulla gestione degli appalti in tutto il Nordest. L’inchiesta, denominata “Grande Tagliamento“, ipotizza un illecito penale nelle gare d’appalto di maxi opere pubbliche come la Pedemontana, il tratto autostradale che dovrebbe collegare la zona ovest del vicentino all’area a nord di Treviso.

Tra le aziende interessate c’è anche un ente governativo, la Spv che ha permesso l’inizio dei lavori per la realizzazione della Pedemontana. Inoltre, è finita nel mirino degli inquirenti anche la Cav – concessionario del Passante di Mestre – insieme a Veneto Strade, società che sta passando sotto il controllo di Anas. Ma la lista di soggetti sotto la lente degli investigatori non finisce qui: anche Autovie venete, concessionaria dei tratti autostradali tra la tangenziale di Mestre e Sistiana, tra Palmanova e Udine, tra Portogruaro, Pordenone e Conegliano, tra Villesse e Gorizia. Stesso dicasi per Autostrade per l’Italia del gruppo Benetton che è concessionaria di molte autostrade quali la Venezia-Belluno e la Udine Sud-Tarvisio.

Le procedure di sequestro e perquisizione hanno interessato le sedi di 120 società oltre che i domicili di 220 persone tra Friuli-Venezia-Giulia, Veneto, Trentino-Alto-Adige, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia, Lazio, Campania, Sicilia, Sardegna.

In Veneto sono state coinvolte anche alcune strutture aeroportuali come l’aeroporto di Treviso, Verona e Venezia. In proposito, il Gruppo Save di Venezia ha risposto con un comunicato:

l Gruppo risulta parte offesa nell’ambito del suddetto procedimento, come esplicitamente riportato nel decreto di acquisizione della documentazione del Tribunale trasmesso in data odierna dalla Guardia di Finanza a SAVE, AER TRE e Catullo. Il Gruppo naturalmente collaborerà con gli Organi inquirenti, fornendo tutte le informazioni del caso”

Secondo una nota delle Fiamme Gialle di Gorizia, l’inchiesta “ipotizza turbative d’asta tra le imprese coinvolte per effetto di pratiche collusive, ma anche frodi nella realizzazione di ponti, viadotti, cavalcavia, sottopassi, gallerie, piste aeroportuali costruite utilizzando materiali difformi da quelli dichiarati” e nella “realizzazione delle opere appaltate sarebbe stato impiegato materiale non certificato. I quantitativi di materiale descritto dal capitolato sarebbero stati inferiori a quanto prescritto e fatturato, con conseguenti violazioni anche di natura ambientale.” In aggiunta pare si parli di vari inadempimenti e frodi nelle pubbliche forniture con subappalti irregolari e concussione, talvolta in una presunta associazione a delinquere.