Un vero e proprio mondo in miniatura. Un microcosmo geograficamente completo. Una mappa degna dei migliori romanzi fantastici: dalle verdeggianti pianure a perdita d’occhio alle molteplici città d’arte, da una generosa riviera balneare alle montagne più belle del pianeta, da laghi d’ogni dimensione agli innumerevoli corsi d’acqua, fino all’unica città che non conosce confronti, con le sue lagune tutt’attorno.

Che il Veneto fosse la Regione numero 1 d’Italia nel turismo, con buona pace delle altre 19 incantevoli regioni ospitate dal Belpaese, lo sapevamo già. Ciò che però continua a stupirci è come il business turistico si confermi sempre più stabilmente la nostra industria più importante nel territorio regionale, in termini di cifre economiche e di numeri umani.

Il 2017, in particolare, sta facendo registrare una crescita record, grazie soprattutto alle esposizioni artistiche e culturali, agli eventi enogastronomici e alle corse ciclistiche. Ad esempio, la provincia di Treviso ha conquistato un ragguardevole incremento delle presenze, il più rilevante della Regione, con un +9% rispetto al medesimo intervallo temporale del 2016. Quella di Vicenza, invece, nel 2017 sta dando il meglio di sé alla voce “arrivi”, con un +13,2%.

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A snocciolare orgogliosamente i dati sul turismo veneto, sono stati il governatore Luca Zaia e l’assessore al turismo Federico Caner (possibile candidato sindaco del centrodestra alle elezioni comunali di Treviso 2018, ricordiamo), mentre si trovavano a Mestre, ieri, per presentare “Buy Veneto”: un evento di tre giorni organizzato al Laguna Palace, in cui oltre 200 buyer (ribattezzati “acquirenti di vacanze”) provenienti da 45 Paesi, si stanno incontrando per valutare i percorsi emozionali e le proposte esperenziali che la destinazione Veneto può offrire alla variegata clientela straniera.

“4,5 milioni di arrivi e 10 milioni di presenze – ha dichiarato Zaia togliendo il sipario dal Buy Veneto- nel capoluogo dicono che Venezia è sempre il biglietto da visita internazionale ma quasi il 90% del turismo è fuori: 32 milioni di turisti sulle spiagge. Poi Lago di Garda, Dolomiti, Polesine, le colline venete. Oggi i nostri operatori, quando promuovono il territorio, spiegano che Venezia è vicina. L’integrazione è storica e di promozione turistica. Noi dovremo formalizzare che questo Veneto ha Venezia come capitale”.

Sventolando vessilli e fatturati, il Presidente della Regione ha poi lanciato una proposta di marketing turistico: cambiare l’ormai celeberrimo pay-off “Veneto tra la terra e il cielo” in “The Land of Venice”. Idea peregrina o sapiente intuizione? A voi la scelta.

In questo roseo scenario c’è però anche un neo. Sempre quello. Sul futuro del turismo in Veneto, infatti, continua imperterrito ad aleggiare il sogno di un’Autostrada del Mare… Che ad oggi resta ancora, soltanto, un triste punto interrogativo, un collo di bottiglia (in tutti i sensi) alle gigantesche potenzialità ricettive e turistiche di Jesolo, Cavallino e dintorni…