Il sindaco Mario Conte: «Partecipazione unanime da parte di istituzioni, associazioni di categoria e fondazioni. Treviso vuole essere simbolo del “fare cultura”»

 

La Città di Treviso ha presentato ufficialmente il dossier di candidatura per il conferimento del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2026.  Ieri, il sindaco Mario Conte ha firmato la lettera accompagnatoria del dossier che è stato inviato a Roma per la valutazione. Treviso 2026, come si legge nel documento di candidatura, si fonda su un’attenzione ai molteplici “sensi della cultura”: il senso come significato, il senso come direzione, il senso come percezione. 

Fra le linee guida del dossier, vi è il legame fra tali “sensi” e i progetti di ricerca, produzione, promozione e fruizione culturale imperniati su una visione integrata e vivente del patrimonio, storico-artistico, ambientale, immateriale e umano.  Il programma è articolato in 35 progetti speciali che si aggiungono all’offerta culturale stabile, con oltre 300 eventi, e la cui ideazione non è indifferente al raggiungimento dell’agenda ONU 2030.

Tutti i soggetti partecipanti sottoscriveranno il Protocollo Verde con l’obiettivo di portare vicino allo zero l’impatto ambientale di Treviso2026. La proposta di Treviso, il cui logo ufficiale è stato ideato dal maestro Renato Casaro, è ulteriormente articolata in cinque sezioni. Treviso città aperta rigenera spazi, tutela il patrimonio, sostiene il turismo di rete, promuove eventi culturali con forme intime e profonde di accesso al territorio.

Treviso città di tutti valorizza e potenzia la comunità attiva, cooperativa e inclusiva che nutre la rete di solidarietà. Treviso città futura mira a creare una città che aiuti le nuove generazioni a crescere e prosperare, tramite servizi per la comunità, spazi di partecipazione per i giovani, percorsi formativi che annodano conoscenza e cultura del corpo e dello sport.

Convivium è dedicato al caleidoscopico universo di prodotti enogastronomici, manifestazioni culinarie, tradizioni, pratiche agricole e produttive, e locali storici che connotano l’identità trevigiana. Treviso città gioiosa e operosa esplora il legame profondo tra patrimonio immateriale e la propensione all’innovazione, secondo i principi di operosità e rispetto della terra, sostenibilità economica, ambientale e sociale, e i nuovi equilibri tra bisogni sociali e forme di welfare.

«Ci riempie di orgoglio l’unanime volontà da parte di tutte le istituzioni del territorio, delle associazioni di categoria, delle associazioni culturali e delle fondazioni territoriali e cittadine di partecipare a questo grande progetto», spiega il sindaco di Treviso Mario Conte.

«Abbiamo prodotto un dossier che fotografa una realtà viva e dinamica ma che proprio grazie al titolo di Capitale della Cultura potrebbe fare un grande salto di qualità».

«Con questo dossier vogliamo dire grazie a tutti coloro che contribuiscono a “fare cultura”. Insieme vogliamo dare senso alla nostra storia, passata e presente, e plasmare il futuro».